piccoli putin
- piccoli putin
Dedicato a chi rende la vita impossibile
Siamo costernati da piccoli putin, si presentano inizialmente come uomini discreti, carini, gentili, comprensivi, compassionevoli, vittime sacrificali, ma la verità è tutt’altra, le vere vittime sono i carnefici da loro descritti;
i piccoli Putin, appaiono deboli, fragili, deperiti, empatici , buoni, sottomessi, lamentosi, ipocondriaci, vestono bene, poco dismessi, , sanno anche dire, ti voglio bene, ma sono delle maschere, perché di forza ne hanno da vendere, anzi sono in salute, possiedono aculei, spine prepotenti, laureati in saccenza e in persecuzione, lucidi negli obiettivi, apparentemente in ansia, meditano ore al giorno come zen, per placare le fiamme dei loro inferi.
Non vedono il bene, l’ amore, la buona fede o la compassione, dimenticano in fretta il conforto, la dedizione e i sostegni ricevuti, sono glaciali, cere da museo, sagome inespresse di cartone, vanno d’accordo, come degli zombi, coi loro simili, posseggono lo sguardo fisso, perduto nel vuoto, putridi delle loro piaghe, piagnucolano, si lamentano come commedianti. ma in realtà sono sconcertanti mister hide, uomini di carta vetrata, fastidiosi, raschiosi, sopra la loro pelle liscia trovi la raspa della corrente elettrica della loro irrequietezza, uomini alla ricerca, del loro scoop, del loro talk e reality show, di passare alla storia con la propria meschinità.
Appaiono delicati, curati come delle statue di travertino, con facce di bronzo e di pietra tosta, non hanno cedimenti nel volto, nessun filo d’emozione, freddi e pretenziosi, tiranni, despoti severi, dittatori che lamentano ingiustizia, indossano il baratro dei loro peccati che non vedono, non hanno sensi di colpa, si auto commiserano e si auto assolvono, appaiono pudìci, eunuchi, bigotti, bizzoche moraliste, angeli asessuati, ma in realtà sono angeli del male, insolenti spregiudicati, delinquenti, dietro la loro maschera c’è l’ inganno dell’ ignoranza e la freddezza della fucilazione, hanno il sogno mitomane di diventare qualcuno, di celebrare un nuovo giorno della memoria, senza mai sfogliare una pagina, perché loro, “hanno letto”, si emancipano attraverso Dr. Google, le serie di Netflix per una cultura del giallo, del crimine e delle armi. L’ ignoranza può anche diventare saggezza attraverso l’ umiltà, ma se si pone come saccenza, si fa deficienza.
I piccoli putin sono eternamente in guerra, perché hanno la guerra dentro, vivono nella paura di essere invasi, vedono il demone dappertutto, lo specchio della possessione che è dentro di loro.
Sono pericolosi, diabolici, votati al martirio del male, non cambiano, sono da evitare come il dirupo che è dentro di loro;
Autentici criminals minds, cinici, passano la vita nelle loro macerie a progettare terremoti; hanno l’ anima del fanatico omicida, pronti ad agire indisturbati quando meno te lo aspetti.
I piccoli Putin sono figli dei loro traumi, figli indesiderati, orfani di genitori viventi, addestrati in poligoni di morte.
Sono mercenari, ti usano, ti sfruttano, ti comprano con affetto, ti regalo cuori di pietra e Caffarel avvelenati e ti scaricano nello squallore di uno sciacquone se diventano vittime di proiezioni personali.
Servirebbe un esercito di psicoterapeuti e di assistenti sociali per sradicare loro i figli e la loro potestà genitoriale, per evitare il proliferare di criminali di nuova generazione.
I piccoli putin sono insicuri esoterici, superstiziosi ignoranti, cartomanti, streghe, maghi e fattucchieri, servono tso e rituali di esorcismo, per strattonare il loro male verso il bene, perché non c’è modo di dialogo, di civile comprensione o di accordo umano intelligente, perché non ci inganniamo di poter sperare di trovare l’ umano, lì dove risiede la bestia, c’è chi nasce per le barbarie; servono cecchini e sicari che puntino sul vuoto del loro esistere, sull’ anti umanesimo, sul nulla che li rappresentano.
Speculatori, ladri e padroni del tuo tempo, fastidiosi invadenti, non si fanno alcun rimorso nel disturbarti, usurpano risorse, come delle carogne, sulla base della benevolenza di ingenui sprovveduti in buona fede, che a differenza loro, vedono il bene dappertutto.
I piccoli putin, bruciano i libri, leggono paperone de Paperoni, guardano l’ horror, che possiedono, aspirano a diventare personaggio pubblico, dimenticano che hanno il tempo contato, ingordi, invidiosi, di chi ha consumato la rètina sui libri, di chi lavori, di chi si spacca; è un’ onta, è una vergogna l’arroganza dell ignoranza; essere strozzini rende, invasori e sciacalli usurpatori, avari e austeri nei sentimenti, ciechi verso l’ umanità, l’ amicizia e l’ affetto, facili a sbattarti in black list, lo paghi caro l’ alibi della loro diffidenza.
I piccoli putin, sono delle scimmie che imitano i ladri, le pecore, clementi con i demoni, ma angusti con gli umani ed i civili, ma la rabbia per la loro violenta ingratitudine, fa la resistenza, li rende partigiani, soldati spietati, perché la difesa della propria dignità, supera il sacrificio della propria esistenza.
I piccoli putin, tramano contro la serenità, contro la vita, sono disturbatori cronici, un cinico omuncolo sadico o una donnina pudica e mercenaria che si vende la dignità per soldi, ti aspetta al varco nella sua trappola, è l’ ombra della sua follia che merita il crematorio.
Chi minaccia la vita, dovrebbe soccombere con i propri figli della morte, inevitabilmente educati all’ inganno, all’ ignoranza del furto, del facile denaro, mascherati da onesti, ma ladri, mentecatti ed accattoni.
Alla loro apparizione e al loro passaggi bisognerebbe sprigionare una rabbia deflagratoria, un odio verso chi nasce per il male e per la morte. Non ci sono riformatori, ne processi rieducativi per chi è votato al male, e fa di esso il suo programma, andrebbero internati nei gironi danteschi infernali, ma terreni, noi non aspettiamo il giudizio universale, lasciandoli latitanti, ma la desideriamo loro morte subito, la vita va migliorata adesso, dobbiamo smetterla di sperarla, la pretendiamo.
Con i piccoli putin, la diplomazia è criminale, è una esplicita forma di timore, è aver paura e mostrare il fianco, è voler dialogare con un criminale che non vuol mettersi a tavolino. La diplomazia è il riconoscimento della violenza, perché essa è pur sempre delicata, comprende, magari condivide, alle volte lo tratta come un diversamente abile, come un pazzo o come un bambino irrequieto, stai calmo e fa il bravo, mettiamoci d’accordo su come dividere i giocattoli. La diplomazia è cieca, non vede il problema, produce morti, mentre vuole persuadere ad essere buoni, umani e umili come noi. La diplomazia è melensa, la sua esistenza da quasi valore al criminale, non riporta i morti in vita è un perditempo, l’ aristocrazia del perbenismo, un lava faccia, una strafottenza della vita, un aiuto umanitario estetico, è il lifting della solidarietà, è un politico che ti dice sempre di si, mentre non puoi più mangiare, la diplomazia può essere pericolosa, una presa per il culo. Non può esserci alcun dialogo con chi ha un programma di morte e la morte deve cercare e coincidere con se stessa, va uccisa. Per i piccoli putìn servono interventi tempestivi, squadre d’assalto, cecchini, fatti fuori a vista, perché non c’è alcun crimine sparando sulla morte e nell’ esercitare la legittima difesa. Altro che dialogo, esso fomenta ed agevola il processo di morte.
Sono traditori ben pensanti, tradiscono ripetutamente, cambiano i numeri e si auto assolvono. Devono fare attenzione ai propri passi per evitare il loro inferno, camminano su mine vaganti. La consapevolezza d’aver fatto loro solo ed inequivocabilmente del bene, oscuro alle tenebre che sono, non lascia passare un giorno, un solo istante, in cui gli si auguri a mitraglia, la più elevata esecrazione, malattie, anatemi, fatture, riti tribali e satanici e di passare quanto prima e per sempre a vita migliore; in attesa della battaglia, per vendere cara e degna la propria pelle, perché i demoni non meritano l’ esistenza, fintanto che la loro consapevolezza non li illumini da formulare le dovute scuse e i perdoni, la maledizione rimarrà eterna.
giorgio burdi
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