UN MURO DI GOMMA
VIVERE SENZA EMONIONI
Il muro di gomma
E i sentimenti che rimbalzano come palline da tennis
Quante volte nella nostra vita abbiamo invidiato quelle persone che hanno la capacità di farsi scivolare addosso le discussioni che si affrontano quotidianamente in famiglia, con gli amici o sul lavoro?
Forse abbiamo anche pensato quanto ci piacerebbe non dare peso, semplicemente lasciare che gli altri si sfoghino per poi continuare con la solita routine.
Non neghiamolo, molti di noi almeno ogni tanto vorrebbero essere un muro di gomma, con quella sensazione di calma e serenità che accompagna questo modo di essere.
Ma se proviamo a scavare più in fondo ci accorgiamo che spesso quel muro non è poi così sereno.
Il muro di gomma, sul quale gli eventi esterni rimbalzano come palline,, a lungo andare può nascondere dei lividi.
Rifiutare il confronto infatti comporta un grosso rischio: gli sfoghi degli altri iniziano ad espandere i loro confini. Parenti, amici e colleghi possono iniziare istintivamente a trattarci come quelli sui quali si può vomitare addosso qualunque rabbia o frustrazioneperché, non reagendo, diamo l’impressione di non accusare il colpo.
Ecco che noi diventiamo martiri di noi stessi.
E dato che purtroppo moltissime persone intorno a noi sono frustrate, il boccone per chi ci sta intorno diventa ghiotto e noi iniziamo a ingoiare il malessere degli altri, fino a quando anche la nostra misura non è colma e magari esplodiamo facendo ancora più danni.
Non è sano per il nostro benessere mentale accumulare rabbia senza reagire. Per spezzare questo meccanismo dobbiamo convincerci che abbiamo il diritto di far conoscere a chi ci sta intorno i confini del rispetto reciproco. Gli altri non possono sapere fin dove spingersi fino a quando non siamo noi a dire basta.
Non è necessario urlare o buttare tutto all’aria. Sicuramente a volte litigheremo, l’importante è cercare il dialogo e comunicare quello che pensiamo.
Imparare a reagire con intelligenza e a manifestare il nostro disagio ogni qualvolta che sentiamo di essere stati trattati ingiustamente ci aiuta a non accumulare rabbia e a vivere le relazioni in maniera più equilibrata.
Fare il muro di gomma inoltre vuol dire che non riteniamo gli altri degni del confronto. A volte può essere utile ma dobbiamo considerare che:
– Nel caso delle persone care non si dimostra più affetto o stima incassando e tacendo, se riteniamo il nostro interlocutore intelligente e degno di stima, abbiamo il diritto-dovere di fargli conoscere i nostri pensieri e di instaurare un rapporto più vero;
– Nel caso di relazioni in cui siamo un po’ costretti ad una frequentazione che non ci interessa molto (ad esempio in alcuni rapporti di parentela) abbiamo l’opportunità divivere la relazione in maniera più sana ed equilibrata
Come si inizia?
Il problema è che prima di tutto dobbiamo concederlo a noi stessi. Se non sentiamo di meritare rispetto, gli altri si comporteranno di conseguenza.
Quando invece noi per primi ci rispettiamo, verrà più naturale farlo capire anche agli altri.
Concedere a noi stessi la libertà di parlare e di esprimere il nostro disagio è la chiave per non accumulare rabbia e frustrazione. La sensazione che stiamo lasciando agli altri il potere di farci quello che vogliono è distruttiva e generatrice di somatizzazioni.
Non dimentichiamo inoltre un aspetto molto importante: se ci alleniamo costantemente a diventare un muro di gomma per difenderci dalla rabbia, corriamo il rischio di diventare muro di gomma anche verso i sentimenti positivi e le emozioni. Se adottiamo un atteggiamento di chiusura potremmo non essere in grado di usarlo solo quando serve come un interruttore, potrebbe investire anche gli aspetti belli della nostra vita privandoci della capacità di godere delle cose che amiamo.
Dobbiamo invece allenarci all’equilibrio, alla gestione del flusso continuo di emozioni esternandole, belle o brutte che siano, come in un processo osmotico tra noi e gli altri, con la consapevolezza cha abbiamo il diritto di dichiarare i nostri confini e di meritare il rispetto che diamo.
gabriella o
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