Superare il lutto da separazione
Metodo di approccio di psicoterapia dello Studio BURDI
per
SUPERARE IL LUTTO DA SEPARAZIONE
Cos’è il lutto da separazione
Quando si parla di relazione di coppia si evoca il concetto del “noi” sinonimo di unione, coesione, condivisione, integrazione fra le parti, complicità. Il “noi” racchiude un progetto condiviso di bisogni, esigenze, vissuti, desideri, e alimentato dall’impegno e dalla motivazione di entrambi i partner.
Il senso del “noi” prende forma costantemente se coltivato e nutrito quotidianamente di buoni propositi, cresce attraverso la comunicazione dei pensieri e degli stati d’animo di ognuno dei partner. La comunicazione è uno degli aspetti principali per la crescita della coppia, permette di conoscere e accettare l’altro con i suoi pregi e difetti, nonostante le diversità.
A volte però, per svariati motivi, il “noi” non è più condiviso nel tempo, non avvolge e nutre più la coppia, decade così come quel “per sempre” recitato e promesso il giorno del matrimonio.
La fine di una relazione di coppia, di un matrimonio, la separazione dal proprio partner, è un’esperienza difficile da affrontare e superare. Paragonabile a un lutto, è un distacco definitivo e doloroso da una persona importante che ha fatto parte della nostra vita.
La separazione è una perdita fisica e psicologica, con essa vengono a mancare tutte le certezze e le abitudini, a volte disfunzionali e spesso causa della rottura, ma inconsciamente rassicuranti. Questo provoca paura, solitudine, tristezza, fa vivere un senso di abbandono.
Chiudere una relazione genera un senso di sconfitta personale, fa sentire dei falliti, degli incapaci. Si perde il senso di unità familiare e tutti i progetti di vita futuri. Chiudere una relazione è quasi sempre una scelta sofferta da entrambi i partner. Se da un lato nella coppia generalmente chi lascia vive un senso di colpa e responsabilità, dall’altro chi subisce la scelta vive una sofferenza perché si sente rifiutato e crede impossibile la sopravvivenza senza il partner. Sicuramente il lutto da separazione viene affrontato ed elaborato da entrambi i partner seppur in modo differente.
Alcuni studi psicologici hanno riscontrato che l’elaborazione del lutto per la fine di una relazione avviene attraverso un modello ciclico che prevede tre emozioni: amore, rabbia, tristezza.
Inizialmente si sente nostalgia per la perdita, si spera che tutto possa sistemarsi, successivamente subentra la rabbia per il torto subito ed infine la tristezza legata allo sconforto e alla solitudine.
Alla fine di questo ciclo di emozioni si ha una visione più realista della separazione e si coglie l’opportunità di crescita personale che questa esperienza di vita, seppur dolorosa, ci offre. Non sempre però tutti riescono a superare queste fasi di elaborazione, a volte si resta intrappolati e si diventa vittime della rabbia e del rancore. In questi casi la separazione si trasforma in litigi e accuse di colpa, in una guerra alla ricerca di responsabilità.
Cause
I motivi che portano una relazione alla deriva possono essere molteplici. Sicuramente quando una coppia affronta una crisi è perché almeno uno dei partner non si sente più coppia, non riesce più a riconoscere quel senso del “noi”, quel senso di condivisione reciproca.
La fine di una relazione è dettata da innumerevoli motivi di diversa entità:
- La fine del sentimento d’amore che legava i partner
- Mancanza di comunicazione
- Mancanza di intimità
- Perdita di stima e di apprezzamento
- Mancanza di rispetto per l’individualità dell’altro
- Disinteresse del partner verso la famiglia, l’educazione dei figli…
- Infedeltà
- Invadenza delle famiglie di origine
- Incompatibilità di carattere
Quando una relazione finisce, a prescindere dalle motivazioni, è sicuramente responsabilità di entrambi i partner, non ci sono responsabilità unilaterali né ci devono essere deresponsabilizzazioni, si è parimenti responsabili.
Una relazione finisce quando non funziona già da diverso tempo, le motivazioni sono secondarie, non sono altro che un palesarsi della fine.
Sintomi
La separazione è un trauma importante per chi la vive, è fonte di grande stress. Diverse le emozioni e gli stati d’animo che si possono provare, così come i sintomi fisici e psicologici:
- Senso di smarrimento
- Perdita del senso dell’esistenza
- Senso di affaticamento mentale
- Confusione
- Apatia
- Senso di vuoto
- Sensi di colpa
- Sensazione di fallimento
- Rabbia
- Frustrazione
- Rancore
- Depressione
- Ansia
- Tristezza persistente
- Percezione di inutilità
- Insonnia
- Mal di testa ricorrenti
- Perdita dell’appetito
- Nausea
- Situazioni di abuso
- Tendenza a isolarsi
Cura
L’elaborazione del lutto da separazione avviene attraverso diverse fasi che conducono all’accettazione.
La letteratura insegna che si passa dalla negazione, il rifiuto per la separazione come meccanismo di difesa per non affrontare la sofferenza e il dolore, alla rabbia per il torto e l’ingiustizia subiti.
Chi vive l’abbandono da separazione spesso cade in uno stato depressivo, perde interesse per la vita, non ha più stimoli e vive un senso di fallimento e frustrazione. Altre volte, invece, vive una rabbia incalzante, vendicativa e furiosa.
Molto spesso la separazione rievoca traumi latenti come quello dell’abbandono, questo amplifica la sofferenza e il disagio.
In questa fase molto delicata è utile un supporto psicologico, un percorso di psicoterapia mirato ad una corretta gestione delle emozioni, della rabbia e alla presa di consapevolezza dell’accaduto.
La psicoterapia aiuta a dare un senso a quanto accaduto, a riconoscere gli schemi mentali e comportamentali disfunzionali nella relazione e le responsabilità di ognuno.
Aiuta a far emergere le proprie risorse e capacità in prospettiva di nuovi progetti futuri e a ridefinire l’individuo al di fuori della relazione
Elaborare il lutto da separazione con l’aiuto della psicoterapia, vuol dire trasformarlo andando oltre il dolore. Vuol dire trasformare la separazione in un momento di crescita, in un cambiamento.
Grazie alla psicoterapia la separazione può essere vissuta come un’opportunità.
Sintesi a cura di:
Dott.ssa Elisabetta Lazazzera
Tirocinante di Psicologia presso Studio BURDI