Scelgo di essere imperfetta, ascoltando il mio cuore .
MEGLIO IMPERFETTI E STAR BENE, CHE PERFETTI PER STAR MALE. Scelgo di essere “imperfetta”, ascoltando il mio cuore .
Una vita dedicata alla ricerca della perfezione: essere la figlia perfetta, la studentessa perfetta, la ragazza casa e chiesa perfetta, la fidanzata perfetta, la moglie perfetta.
Una vita dedicata ad accontentare tutti ma mai me stessa. Una vita incentrata sul senso del dovere, sul “vorrei ma non posso”.
Faccio una scelta dopo l’altra, come se tutto fosse già deciso da qualcun altro: la scuola, le amicizie, lo svago, il fidanzato, il matrimonio.
Mi ritrovo a scegliere sulla base di un unico fattore ovvero ciò che mi hanno insegnato sia giusto.
Mi va bene, mi sento al sicuro, mi sento apposto con la mia coscienza. Sono la figlia perfetta, la moglie perfetta, la timorata di Dio perfetta.
Poi qualcosa va storto, qualcosa che non avevo calcolato, l’imperfezione entra nella mia vita perfetta.
Smetto di amare chi dovrei amare e comincio ad amare chi non dovrei amare. Comincio la psicoterapia, mi confronto con persone così imperfette ma tremendamente affascinanti, libere, felici.
Mi lascio andare, scrivo infinite lettere, poesie e messaggi d’amore poi mi pento, mi scuso, non posso, non posso amarti; cambio di nuovo idea, riscrivo lettere, poesie, messaggi d’amore, mi sento bene, mi sento viva; comincio ad ascoltare il mio corpo, i suoi impulsi, li assecondo.
Mi sento in colpa, non dovrei, è contro tutti i valori in cui ho creduto finora. E la guerra interiore ha inizio.
E’ come stare su un altalena che non si ferma mai: una parte di me ha fame di libertà, di spensieratezza, di leggerezza, di fare l’amore con la persona che desidero da più di un anno, semplicemente ha voglia di essere imperfetta.
L’altra parte di me mi giudica, mi fa sentire in colpa, mi angoscia e mi soffoca, mi dice che devo continuare a essere la ragazza idolo, che sacrifica se stessa e i propri desideri per fare quello che è giusto.
Mi interrogo: cosa mi rende davvero felice?Mi rendo conto di non conoscere me stessa, di non essere mai entrata in contatto con me stessa.
Sono così preoccupata e concentrata sul non lasciarmi andare per paura di sbagliare che non riesco più a capire cosa voglio davvero.
Non so chi sono veramente, mi sento una macchina che esegue ordini senza vagliarli criticamente.
Non sono felice.Mi sento libera e sento di essere me stessa solo in studio, quella volta a settimana.
Sto cominciando a capire chi sono e cosa voglio. Sto cominciando ad assaporare la felicità. Che senso ha vivere una vita di sacrificio e di rinunce, una vita perfetta ma infelice?
Io scelgo di essere felice. Scelgo di essere “imperfetta”.Scelgo di ascoltare il mio cuore e il mio cuore mi sta portando da Te. Aspettami amore mio, sto arrivando.
Alessia L.
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