Manipolare un affetto è violarlo renderlo svuotato .
Le manipolazioni, come manovre psicologiche agite su un soggetto o su un pubblico piu’ o meno vasto, possono essere di vario tipo, da quelle socioeconomiche a quelle affettive, queste ultime sono agite attraverso canali verbali paralinguistici e corporei.
Un esempio di grande manipolatrice affettiva, nota a molti, è Filumena Marturano, protagonista di una delle commedie di E. De Filippo.
La differenza tra il primo tipo di manipolazione su indicata ed il secondo tipo di manipolazione è riscontrabile nella presenza di un pubblico nel primo caso, che invece è assente nel secondo .
Cio’ significa che il manipolatore affettivo si serve solo della vittima ed evita di coinvolgere un terzo o un pubblico in modo da non smascherare la sua manipolazione che viene agita in privato e che punta sull’emozione della vergogna.
Tendenzialmente la manipolazione ha effetto sulle personalità dipendenti affettive che pertanto colludono nella dinamica.
Se i manipolatori sono narcisisti aggressivi/passivi e talvolta perversi, le vittime possono essere narcisisti per difetto, cio’ significa che hanno bassa autostima, elemento su cui il manipolatore punta, attraverso un isolamento, il creare il vuoto intorno, attraverso lo screditare la vittima, e l’assenza di testimoni cosi’ che la vittima inizia a star male fisicamente e psicologicamente fino al crollo totale.
Il manipolatore affettivo considera le sue vittime come delle sagome senza cervello e in quest’ottica inizia ,con diverse manovre, a minarne l’autostima soprattutto a partire da momenti delicati come il matrimonio, la convivenza o la nascita dei figli.
Nel caso di manipolatori uomini, l’origine di questo atteggiamento puo’ essere ritrovato nel rapporto con la figura materna, manipolatrice per eccellenza, che avendo distrutto il figlio creerà in lui il desiderio di cercare un indennizzo con la figura femminile tenendo a ricreare la dinamica.
Al termine di questa manovra portata avanti per lungo tempo, chi avverte l’esigenza di andare in terapia è proprio la persona che rischia di essere distrutta: la vittima.
Da non confondere con la manipolazione affettiva, i reali innamoramenti occasionali solo determinati dal tempo e che lascerebbero erroneamente intendere con la fine dei sentimenti, una manipolazione affettiva inesistente.
Uscire dalla manipolazione si puo’ con la messa in discussione in gruppo della situazione vissuta.
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