L’amore e la fiducia sono due elementi indissolubilmente intrecciati se non sono fini a se stessi ma a vantaggio della complicità di coppia
Nei primissimi anni di vita, quando il bambino si trova tra le braccia della mamma, inizia a sviluppare il futuro linguaggio affettivo sincrono che rappresenterà da adulto negli scambi con il partner.
La qualità del futuro linguaggio affettivo sincrono o asincrono, dipenderà prevalentemente dalle competenze affettive della mamma.
Tale linguaggio non si impara, si apprende attraverso questa relazione.
Durante il corso della vita si potrebbe solo affinarlo o complicarlo, dipenderà molto dalla capacità di prendere consapevolezza di determinati linguaggi, strutturando un bisogno ed una azione di modificazione su determinate modalità concepite come non funzionali.
A tale scopo però necessita la maturazione del bisogno di saper mettere in discussione innanzitutto se stessi e non solo gli altri.
E’ nel contatto fisico ed emotivo tra la mamma, o caregiver, e il bambino, attraverso quindi il toccare e l’essere toccato, l’ attenzione alle sensazioni date e percepite, al guardare e all’essere guardato, che creeranno le occasioni per sviluppare le capacità di SENTIRE se e l’altro come modo per alimentare la fiducia in se e negli altri.
I SORRISI e gli ABBRACCI della mamma, rappresentano gli strumenti più potenti di una comunicazione analogica formativa e funzionale per lo sviluppo delle competenze affettive del bambino.
La sinergia futura all’ interno di una relazione amorosa, dipenderà molto dall’ alimentazione del bambino, di questi fattori.
Molto spesso viene erroneamente data più importanza all’ alimentazione da cibo, che alla cura della sinergia come descritta.
Tale processo avverrebbe in una modalità empatica connaturata tra la mamma e il bambino dove il compito della mamma consisterebbe nella sua capacità o meno di sintonizzarsi con se e con il figlio.
Tali fattori interiorizzati dal bambino, determineranno in seguito la sua qualità della futura relazione amorosa.
La capacità di fidarsi della figura che si è preso cura del piccolo, determinerà la fiducia in sé e nelle relazioni nella ricerca di intimità e di affetto.
Capita a volte che questo tipo di esperienze non siano adeguate, ad esempio in presenza di una madre che risponde troppo spesso più ai bisogni fisici del bambino che a quelli emotivi, indurrebbe disturbi sulla sfera del comportamento alimentare.
In tali occasioni, il bambino non si sentirà adeguato per come è, ma svilupperà la convinzione che l’amore bisogna faticarselo, impegnandolo, in una corsa per dimostrare sempre qualcosa agli altri o seguendo la via della perfezione corporea, cercando di compiacersi gli altri pur di essere amato.
Traslato sul piano sessuale quando il figlio avrà modo di vivere momenti di intimità, il timore di deludere e di non piacere caricherà di paura questi momenti trasformando la sessualità su una dimensione meramente relazionale, depauperando la sua spontaneità pulsionale, indispensabile per una sana relazione e serenità sessuale.
Francesco R.
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