Tutta colpa del captagon
LA PSICOSI DA TERRORISMO
Tutta colpa del captagon
Non siamo malati, se abbiamo fobie e paure. In questo periodo circoliamo per le strade guardinghi, passo lesto, veloci, frettolosi, sospettosi, con attenzioni per ogni dove, costeggiando pareti, pilastri, luoghi meno affollati.
Siamo circospetti, diffidenti, ci guardiamo le spalle, scannerizziamo gli estranei, e per diffidenza, ne pagano le spese, i fratelli extracomunitari, osserviamo se siano realmente obesi e se hanno uno chador sul capo, diventiamo fobici.
Siamo sconvolti e confusi, noi buoni esseri umani, perché allora così atroci ? Il fanatismo non basta per giustificare certi accanimenti, se fosse solo per quello, rimarrebbe, la disputa, l’ odio, allora perché un tale atroce acting out, un tale passaggio all’ atto criminale ?
Non è solo questione di fanatismo, ma è colpa del CAPTAGON, la droga dell’ isis, un mix tra anfetamine e caffeina.
Il captagon blocca il senso dei significati umani delle cose, blocca le emozioni, ancor più blocca la paura, un mix di eccitanti che predispone l’ uomo, in un trasformismo attraverso un attacco determinato, senza freni inibitori, verso l’ automa. Rappresenta la messa in scena come in un cartoon, è un GTA del video games .
Per il captagon non siamo esseri umani, ma zombi da distruggere, birilli, ostacoli da abbattere, saremmo i terroristi del fanatismo, non considerato tale, tutti da eliminare.In realtà un po tutti siamo violenti e aggressivi, ma il più delle volte solo nel pensiero, ma da lì al passaggio all’ atto ce ne vuole.
Prima del captagon, c’è l’ uomo, al quale non dovremmo mai mollare di rivolgerci, per quel dialogo diplomatico, perché se non mirassimo questo piccolissimo punto fondamentale, sarebbe una spirale senza fine di guerre. Urge cambiare rotta, credere in un dialogo diplomato con quell’ uomo prima del captagon.
Rispetto a questa, non ci sono differenti soluzioni, tutto il resto non è assolutamente una soluzione.
Se volessimo fare davvero degli assalti, dovremmo farlo sulle industrie delle sostanze, condanneremmo il crimine e daremmo più tempo e opportunità a quell’ uomo per potersi riconoscere tale.
Per un dialogo diplomatico dovremmo poterci soffermare sul termine ‘ eletti ‘ .Chi si definisce eletto, ha una sua ‘cultura’ , soddisfa le condizioni per delineare il razzismo, il fanatismo. Chi si definisce eletto, definisce la guerra. È una questione di macroscopici punti di vista che determinano grandi divari.
In qualsiasi credo, chi si definisce eletto, è già in una dichiarazione di guerra
La nostra cultura multietica è la nostra libertà. Vivere con una cultura multietnica, è vivere evoluti, essa contrasta con quella degli eletti.
Il mono etnico è la cultura del senso di onnipotenza e di supremazia sul proprio territorio, del possesso e di padronanza sulle menti e sui pensieri e le vite altrui, è la cultura della nascita, della prima infanzia, nella quale il bambino evince il suo narcisismo e il suo delirio di onnipotenza che mette a volte a dura prova i genitori. Noi occidentali ci siamo mai posti nell’ ottica di aiutarci e dico aiutarci a crescere ?
Ma può dirsi cultura ciò che non è multietnico ? Per difenderci dal terrorismo, dovremmo difenderci da questo nostro stesso credo che ci rende uomini davvero liberi ?
Al multietnico ci si prepara, forse noi lo diamo troppo per scontato, non tutti i popoli ne sono preparati e lo desiderano. Bisogna crescere in tal senso.
Ma il problema è anche un altro? Non è solo una questione di etnie, è una questione di clan, di gruppi limitatamente designati, auto eletti, in quanto stato. E se sono clan auto eletti, perché mai trovano appoggio per un commercio bellico da stati sponsor ?
sicuramente non sono stati ma sono la coalizione di clan, in diversi Stati, che non possono definirsi stati di diritto, ma anch’essi clan negli Stati , se favoriscono appoggi sotto forma di commercio bellico.
giorgio burdi
Potrebbero interessarti...
Sono Psicosomatico
Metodo di approccio di psicoterapia dello Studio BURDI per SUPERARE I...
Settimanale Psicologo Roma : VOGLIA DI CORAGGIO
Sapessi quanto mi hanno aiutato nella vita i diversamente uomini Prima di andare...
Settimanale Psicologo Roma : LO SNIFFING
Un viaggio in caduta libera, vado più in alto, poi mi schianto e mi rifaccio per...
Amare è Domandare: Come Stai ?
La Felicità è la certezza di considerarsi e rispettarsi di continuo. Amare, è...