C’è chi non si mette mai in discussione
L’ INFLESSIBILE – C’è chi non si mette mai in discussione.
Ci sono personalità comprensive implosive, altre intolleranti esplosive, le prime si pongono come reclute sottomesse, quelle dalla buona educazione, le seconde ai comandi, non si sa di cosa, ma dominanti.
Il profilo psicologico dell’ inflessibile ha come caratteristica principale quella di essere un legislativo, il dialogo non gli è di casa, la sua voce, il suo sguardo, non lasciano scampo a nessun dubbio, è direttivo.
L’ autorità non può essere messa in discussione, ad essa non sono mai ammesse forme di debolezze, cedimenti, flessibilità, è imparziale, anafettivo, asettico in coppia, mai compromessi, punta il dito, sguardo fisso, è quasi un “asperger”, o come un dipendente, chi fa uso di cocaina, è accelerato, frettoloso, non da tempo a nessuno, guarda dall’alto della sua onnipotenza artificiale, verso il basso, non ha mai torto, ha colpa chi non si adegua, ha sempre ragione perché è un disperato.
Il suo punto di forza è quello di non mettersi mai in discussione, ma fa palestra nel mettere sempre il mondo in discussione, il prossimo è un peso, l’uomo è un limite, una miseria, un cencio della natura, un difetto rispetto al suo essere dominus.
L’ inflessibile, è intollerante, è giudice a suo vantaggio, è un Wikipedia, ha inventato il sapere, lascia e prende le sue prede, bacchetta, decide il pensiero degli altri, tutto è lecito, nulla è dovuto, è un narcisista beato, fiero del suo delirio divino, mostra il suo Rolex come il potere di una fondina, è un voyeur esibizionista.
Ha dovere di parola, gli altri di silenzio. Hai davanti un muro, altro che femmina o maschio alfa, misogino sodomita,misandrica fallica, è profondamente omosessuale in quanto omofobico, maschilista dal gentil sesso, sindacalista del femminismo.
Se lo interroghi, ti fa domande, non puoi parlarci, è concentrato sul suo specchio, è un telefono fuori posto, addita tu, tu, tu. Se gli parli, ha sempre una idea migliore, fa finta di sentire, se parli, si prepara già cosa dire, non accetta regole altrui, ti impone le sue, ritorna sulla sua folle trottola, sminuisce le scienze, le professioni o qualsiasi sapere altrui, è il genio della lampada che edifica la sua eterna solitudine, si giustifica continuamente, la sua arroganza, sminuisce.
Spesso chiede cosa vuoi fare, ma decide, lui stesso è il suo peggior nemico, ha poche crisi, ma quando le ha, sono profonde, non le ammette mai, e non lo lascia intravedere.
La malattia, il sintomo è una condanna da nascondere, sta sempre bene, carcerato nella sua stessa solitudine, la riflessione farebbe breccia in lui, solo se gli capitasse il peggior dolore.
Le persone inflessibili, non sono quasi mai presenti in un punto di contatto, della geometria preferiscono i vettori e le tangenti, esse vanno lasciate, perché prima o poi mollano, vanno fatte soffrire, cotte nel loro stesso dolore, è l’unica strada verso la sensibilità e il cambiamento, una opportunità di ritorno dal proprio specchio, alla realtà .
giorgio burdi
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