Perchè scrivi solo cose tristi . Perchè quando sono felice esco.
IL FILO DI ARIANNA
Il peggio, serve per migliorare.
Perchè scrivi solo cose tristi ? Perchè quando sono felice esco.
Da quando ho 14 anni tengo un “diario”. Ora ne ho 33. Ha quasi 20 anni. Sono quadernoni normali, della “monocromo”, di colori diversi l’uno dall’altro: erano altri tempi, iniziati prima del digitale, dei cellulari, della mail, delle chat, di facebook e di ogni social; c’ero io, i miei pomeriggi alla scriyvania tra i compiti del liceo,la musica che da sempre mi accompagna, seppur sempre diversa ma comunque musica, una volta erano le cassette, poi i cd, il walkman…e io che scrivevo, scrivevo, scrivevo pagine e pagine di sensazioni, racconti, paure, angosce, oppure felicità..ma erano più le angosce, perchè secondo me è vera la risposta di Luigi Tenco alla domanda rivoltagli : ” Perchè scrivi solo cose tristi?” “Perchè quando sono felice esco ” .
Negli anni le cose sono cambiate, e ho cominciato ad andare in terapia di gruppo per capire perchè pur non mancandomi niente, mi sentissi così male, avvilita, non vivere appieno la vita mi frustrava, ed ero più triste ancora, proprio perchè ero triste…un bel casino; poi pian piano sono stata meglio, ho preso in mano la mia vita senza paura, senza fare chissà che, ma facendo tutto da sola: ora ho una professione, ho gli amici, non voglio nemmeno dirlo, ho l’amore, è ancora un amore giovane – nel senso nato da poco e questo amore l’ho prima studiato tantissimo in teoria, sulla teoria sono preparatissima !
vedremo poi nella pratica… ed è quel tipo di amore che quando Giorgio ci raccontava in seduta “quel mio paziente si stupisce di come abbia fatto a trovare una persona così bella, dice che non se la merita” tra me e me pensavo “seeee…figurati se esiste una persona così, non la incontrerò mai, qualcuno di cui essere addirittura stupito, pensare che non me la merito, vedrai che mi dovrei accontentare, piuttosto meglio NIENTE, si sta così bene da soli, finalmente ci so stare da sola e ne sono felice, non mi accontenterò mai, quindi andrà bene stare sola ed essere indipendente”.
Ho una famiglia in cui per fortuna ci sono ancora tutti, ho una mamma un papà e due sorelle, ho due bellissime nipoti. Ci vogliamo tutti bene, ma è molto difficile la nostra convivenza, la nostra inter-relazione, c’è molta sofferenza, dietro, molti sensi di colpa, sacrifici per quanto riguarda la felicità del singolo e la sua indipendenza in nome non si sa bene di cosa…forse solo paura e diffidenza, sfiducia.
Qualcuno deve uscire dal circolo, credo che ho cominciato io, adesso essere considerata quella strana, prendere atto che se mio padre non è riuscito a cambiare la sua idea di me è soltanto un problema suo, non più mio, io posso solo fare ciò che è meglio per me e mi rende felice. qui ed ora.
Se mia mamma ha deciso di identificarsi con la sua malattia e usarla come moneta di scambio nel suo mondo io non posso farci niente, se non cercare di liberarmi dai miei fantasmi e godere del bello che ancora posso averne indietro e cercare di darne. In fondo sono fortunata ad avere ancora tutti con me, a non avere mai avuto tragedie ” tangibili “.
Si tratta di fare delle scelte, che sono indispensabili, e se si sbaglia pazienza, si riprova, lo sbaglio serve per aggiustare il tiro e migliorare. Se non scegli tu lo fanno gli altri, Tutte le scelte che ho fatto mi hanno portato qui, ora.
Ho sofferto, sono caduta, mi sono arenata, ho perso le speranze, mi sono disperata, piano mi sono rialzata, ho trovato la forza e la volontà di chiedere aiuto, per egoismo, per stare meglio, sono viva e merito di stare bene. Ho deciso di stare meglio con gli altri, per egoismo, e dovremmo farlo tutti, un mondo fatto di gente felice non sarebbe un mondo migliore dove far stare il nostro ego? se provassimo a rendere felici gli altri forse non “romperebbero le palle” a noi, no? Arrivo al punto: Dovremmo fare pace con il nostro passato. Sia quando riusciamo ad essere padroni della nostra mente, e in parte anche quando non lo siamo, dovremmo essere fiduciosi che ogni situazione o persona che ci si presenta davanti e che affrontiamo,è lì per noi, anche solo per poco, o per un tempo più lungo, perchè noi possiamo trarne il giusto insegnamento. semmai, la parte più difficile sarà avere la consapevolezza e il coraggio e la lucidità di lasciare andare al momento opportuno quella persona o la situazione e passare oltre: il dolore passerà, per fare spazio alla lezione.
Ma ora basta teoria astratta, Vi riporto solo un paio di esempi “terra terra”, esempi sui quali ho elaborato le elementari riflessioni di cui sopra.
1) se nel settebre 2011 non avessi cominciato una storia tossica con un narcisista “d.o.c.” che mi ha ridotta -no, sbagliato!- riformulo AL QUALE HO PERMESSO di ridurmi a stare malissimo e farmi delle domande sul perchè stessi così, e a dubitare che forse ci fosse altro sotto a questa goccia che mi aveva fatto traboccare non avrei intrapreso la psicoterapia, non avrei cercato su google uno specialista che potesse aiutarmi ad essere felice.
2) non sapere bene l’inglese e avere paura di buttarmi e parlarlo era sempre stato un mio cruccio: proprio un anno fa a settembre ho frequentato un ragazzo per un paio di mesi e lui è innamorato delle lingue e dei viaggi e stava per partire per lavorare in Australia: grande sofferenza il fatto che dovesse andar via, mi chiese anche di partire con lui e per un secondissimo una parte di me ci ha pensato, ma di fatto lui è partito, ed io ho conosciuto un’insegnante di inglese meravigliosa con la quale ho preparato l’esame per il diploma Cambridge, conseguito a giugno.
Anche io amo viaggiare, e dopo un periodo di down per vari problemi, economici, lavorativi e di solitudine, lui se ne era andato da poco ed io, single incallita, avevo in parte scoperto la vita a due, ho cominciato a mettere i soldini da parte per fare un bel viaggio lontano lontano con la primavera, destinazione Filippine: con l’inglese appena rispolverato, sarei stata più sicura di me tanto da andare da sola insieme ad “Avventure Nel Mondo”: eravamo un gruppo di 17 persone, maschi e femmine, tutta bella gente; “Voglio proprio godermi la natura e la solitudine che questo viaggio mi permetterà di moderare insieme alla conoscenza di persone capitate random nella mia vita” mi sono detta. C’era anche un uomo tra i tanti del gruppo, che giorno dopo giorno ha provato a farsi notare ai miei occhi che volevano solo essere foderati di prosciutto…ed è lui adesso l’amore che mi sono riportata qui.
Un ultimo consiglio, da chi ha l’umile speranza di poter aiutare non con la presunzione di sapere ma con la propria esperienza: MUOVIAMOCI. non avete idea di quante, quante cose mi sono capitate in questi mesi che mi hanno permesso di dare una svolta alla mia vita solo per il fatto che mi sia “mossa”: non mi dilungo nei particolari, ma solo su cosa poi sia effettivamente cambiato quando ho deciso di uscire, o alzare il telefono, o partire, invece di restare a casa o peggio a letto!
-Nuovi lavori-nuovi e meravigliosi amici-nuovi entusiasmanti hobbies-Posti spettacolari-Amori appassionati e felici!
Rossana
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