Ma non so fare a meno nè di lamentarmi, nè di piangere, ma anch’ io ho un bisogno quasi smisurato di lui
Come sopravvivere a un narcisista
Ma non so fare a meno nè di lamentarmi, nè di piangere, ma anch’ io ho un bisogno quasi smisurato di lui
Ti senti single in coppia? Hai l’impressione che il tuo compagno non sappia comprendere i tuoi stati d’animo e leggere le tue emozioni? Ti giudica troppo emotiva ed esagerata nelle reazioni, quando invece è lui che obiettivamente non coglie la gravità della situazione? Hai la sensazione che sia avvolto da una barriera impenetrabile sulla quale l’emotività rimbalza? Molto probabilmente hai affianco un narciso, che non è proprio un “fiore di personalità “.
Ma infondo siamo anche noi che lo rendiamo e lo costituiamo tale, per il bisogno che possediamo, e per la forma avvincente e la subdola venerazione ed attaccamento che nutriamo verso di lui.
Contrariamente a quanto si possa pensare la personalità narcisista non è solo quella plateale, che ha bisogno di stare al centro dell’attenzione, di continua ammirazione, attratta da fantasie illuminate di successo; ne esiste una versione molto più subdola e difficile da diagnosticare a un occhio non adeguatamente preparato, che è il narcisista ” inibito”, che ha tra le altre caratteristiche quella fondamentale di rifuggire ruoli da protagonista e di avere una sensibilità troppo elevata, che chiameremmo nel gergo comune “permalosità”.
A prescindere da ciò, la finalità di questo articolo non è di diagnosticare un profilo di personalità oramai fin troppo diffuso anche a causa della società individualista e competitiva nella quale viviamo, ma chiarire a chi vive a stretto contatto con un narcisista cosa può fare e soprattutto cosa “no” per gestire questa relazione senza farsi distruggere psicologicamente. – Non sperate di cambiarli o non aspettatevi che chiedano scusa. Sono convinti di avere ragione, perciò non fanno autocritica, devono avere l’ultima parola. Lasciategliela.
– Sul lavoro, niente aspettative. Non pensate di essere compresi per ciò che fate, per il tempo che dedicate, per la fatica, tutto gli è dovuto e non è mai abbastanza. Siete voi che dovete essere assertivi, presidiare il vostro spazio, difendere i vostri diritti.
– Non badate alle loro giustificazioni. La colpa è sempre degli altri e criticarli può avere un effetto boomerang; piuttosto seguite i vostri obiettivi lasciandogli la scena.
– Non fatevi manipolare. I narcisisti sfruttano la vostra capacità di empatia per ottenere il massimo. Smettete di sentirvi in debito. Fate ricorso alla rabbia ma a quella assertiva: i narcisisti suscitano inevitabilmente rabbia ma è controproducente lasciarsene sopraffare ma anche reprimerla e rimuginarci sopra. Difendete le vostre convinzioni e siate irremovibili nelle vostre scelte ma attenzione, non diventate come loro, egoismo genera egoismo.
-Prendete il buono che c’è in loro, spesso tendono a imporre la loro volontà, ma spesso sono anche divertenti e possono avere buone intuizioni. L’importante è mantenere la propria capacità di indipendenza.
L’unico modo per creare gli anticorpi è non avere bisogno di lui e non sviluppare meccanismi di dipendenza. Non pensare che lui cambierà per amore, non succederà mai, per questo non bisogna rinunciare al lavoro, alle amicizie, agli interessi, non bisogna sacrificare le proprie autonomie.
Questo vale sempre, in ogni coppia, ma nel caso del narcisista è indispensabile. Come è indispensabile sapere che il narcisismo nasce come difesa, come cura per una ferita affettiva nata probabilmente durante l’infanzia, che più tardi può diventare una vera e propria malattia, un delirio di onnipotenza e autosufficienza.
Stare accanto a un narcisista significa capire quando la frustrazione lo spinge verso una pericolosa deriva che porta alla depressione o addirittura alla dipendenza da sostanze considerata una ‘cura’. Paradossalmente è proprio la caduta narcisistica a rappresentare l’unico spiraglio di salvezza per la propria personalità, di fatti il narcisista accetta l’aiuto psicoterapeutico solo quando vive una fase transitoria di forte depressione narcisistica.
alessandra grasso
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