La psicoterapia e la metamorfosi di Se.
Questa vuol essere una piccola testimonianza da parte mia per ringraziare il gruppo di lavoro e la nostra guida – persone splendide con cui ogni sorta di sovrastruttura viene meno.
Vi racconterò come ha avuto inizio la mia metamorfosi cosciente che lo stesso strumento possa essere di aiuto a tutti coloro che in qualche modo si rispecchieranno (è certo che Giorgio, la nostra guida, perdonerà gli “errori” nel rappresentare l’accaduto e la mia tendenza a ridurre spesso il tutto a “funziona, va bene così, non mi interessa sapere come hai fatto”).
Spesso mi ritrovavo con la testa confusa, affollata da una miriade di pensieri, idee, ricordi che si trasformavano in ansia, paura, rabbia inespresse. Il grande numero di queste immagini generava una compressione tale che di fatto non potevo fare molto altro se non restare fermo e aspettare che in un modo o nell’altro questo stato perdesse di gravità.
Un aspetto mortificante di tutto ciò era proprio quello di non essere in grado di fare nulla, di manifestare una reazione, opporre una resistenza. Questo generava un effetto moltiplicatore di ansia, paura e rabbia creando una spirale rovesciata per cui ad ogni giro tutto sembrava più grande e complicato del giro precedente.
Anche le cose più piccole, più semplici diventavano fonte di sconforto. Anzi, forse le più piccole e semplici erano in proporzione le più acute: perché mai ero incapace di cambiare anche cose così semplici ?
Un giorno, durante una delle nostre chiaccherate – di quelle in cui non capisci bene cosa debba succedere salvo poi renderti conto che succede – Giorgio ci invita a prendere un foglio e una penna: “scrivete tutte le cose che volete cambiare, che vi danno pensieri, che vi fanno soffrire. Scrivetele tutte, da quelle piccole e quotidiane a quelle importanti e che hanno segnato lunghi periodi della vostra vita. Potete aggiungerle via via. Impegnatevi a cambiarle una alla volta, iniziando dalle più piccole e quotidiane”.
Devo fare la lista della spesa, pensai. Tuttavia poiché ho fiducia nel gruppo e nella nostra guida ho fatto la mia lista. L’ho completata nell’arco di diversi giorni. Presa in mano la penna i primi ad essere segnati furono i problemi particolarmente gravosi e complicati. Poi ho inserito anche le “cose minori”: se avessi trascurato queste avrei fatto un pasticcio perché era propria da esse che mi era stato suggerito di iniziare.
Ognuno di noi ha o può fare la sua lista.
Certamente tutte conterranno cose piccole e quotidiane e cose gravose, a volte molto gravose. Le cose segnate non hanno in sé alcuna rilevanza.
Personalmente ho segnato di tutto: sistemazione della libreria, numeri nella rubrica del cellulare da cancellare, taglio di capelli, dieta, modo di rispondere a determinate sollecitazioni, spostare i mobili di casa, gestire in modo differente i clienti di studio, smettere di controllare una cosa dieci volte…Via via che scrivevo mi venivano in mente altre cose, quelle per capirci che ogni volta che guardavo, sentivo o che si incrociavano con le mie giornate mi facevano provare un senso di fastidio, disordine, rabbia, ansia. Ho anche inserito le mie cose più o meno gravose.
I primi giorni non è successo assolutamente nulla. La mia lista solitamente si trova nel tavolo della cucina. A volte in studio o in soggiorno.
Una sera, seduto sul divano, torna quella spirale rovesciata di pensieri. Sono particolarmente turbato e arrabbiato: di nuovo sono immobile innanzi a mille pensieri che come api che mi ronzano in testa. Vado in cucina, cerco qualcosa da bere, lo sguardo casca sulla lista. L’effetto è stato più o meno questo: molti di quei pensieri erano nero su bianco, in ordine di gravita. Lo sciame ronzante di api è sparito. Ora erano tante formiche che disegnavano una lunga fila.
Era sparita la confusione, la compressione. Le cose che non andavano erano lì, in fila ordinata. Ho anche notato che le prime cose della lista avrei potuto cambiarle con facilità, con un piccolo sforzo per vincere l’indolenza.
Così ho fatto. Da lì è stato un crescendo, un risalire la lista. Ogni volta che cambio un punto della lista, anche il più piccolo, apparentemente irrilevante, mi rigenero e gratifico. Quelle stesse cose che prima mi davano turbamento ora mi fanno sorridere.
Vedere ad es. la libreria e ripetersi che confusione, così non funziona, devo cambiare sistemazione, ma non mi sento, non ora, non sono in grado, era decisamente un’immagine da spirale rovesciata. Vedere la libreria sistemata così come la voglio è tutta un’altra cosa. Questa formica non fa più parte della fila. Questo vale per tutto, iniziando dalle cose piccole e quotidiane.
Tutto ciò che nella nostra vita ci crea micro turbamenti, ansie o rabbie: cosa mangiare, come mi piace vedermi vestito, chi sentire al cellulare, come sistemare le cose in frigorifero, fare quel cd di musica che vorrei sentire in macchina.
Fatte le prime cose vi renderete conto di avere molta più energia e voglia di affrontare le cose successive, quelle gravose, dolorose e complesse. Pian piano ci si rende conto che così gravose, dolorose e complesse non sono. Meglio, non lo è affrontarle e risolverle.
Immagino che carta e penna l’abbiamo tutti: non ci sono grandi scusanti per non iniziare a buttar giù la lista e riprendere le redini del nostro tempo e delle nostre emozioni.
Nel gruppo ho trovato una serenità di dialogo che mi ha consentito la piena apertura anche rispetto a quelle cose mai dette e che non pensavo avrei mai detto (per vergogna o altro).
Ho intrapreso questa strada e, per la prima volta, mi sento di essere nella giusta direzione. Quando avrò superato tutte le mancanze e paure sarò totalmente un uomo libero.
Max
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