Lo psicologo sceglie la psicoterapia finalizzata a consolidare prima l’individualità e in contemporanea la coppia, perché i problemi nella nuova famiglia sono i problemi vissuti in quella originaria.
Ogni consiglio dato, è una proiezione, vale solo per sé
Caro Dott. Burdi come si fa quando la paura supera la razionalità, mi spiego meglio: è come se giungendo finalmente alla comprensione del mio stato d’animo io mi accorga che ciò che vedo non mi piaccia o peggio sia più doloroso dello stato attuale e di qui la mia incapacità di godere del qui ed ora accompagnata dall’insoddisfazione logorante che provo.
Come posso liberarmi del fardello che rappresenta il passato se ho difficoltà ad attribuirgli un ordine dotato di senso logico, maturo, e si proprio cosi, perché spesso dopo aver tirato fuori un pensiero mi convinco di non averlo interpretato correttamente e di essermi arrabbiata inutilmente e quindi mi rimprovero per essere stata infantile e come per magia quel pensiero non è più brutto, però la cosa triste e che subito dopo io sono diventata una bambina cattiva e le assicuro che quella bambina che c’è dentro di me strilla forte molto forte.
Ho passato la vita a cercare di compiacere gli altri, ho lavorato il doppio il triplo in attesa di approvazione e conferme, non ho voluto guardare me stessa e tutto questo in attesa di un amore che mi e stato dato sempre a piccole dosi o almeno così l’ho vissuto, alla fine cosa ho raccolto?
Per me stessa assolutamente nulla visto che ho seminato sempre per gli altri ed oggi infatti ne pago le conseguenze dato che sono in ritardo in quella che è la corsa della realizzazione della mia vita;
poi ho incontrato mio marito un uomo che se pur con mille difetti (chi non ne ha?) ha saputo regalarmi amore, il calore di una famiglia, stabilità, sostegno, finalmente ero felice, ma le cose belle non durano mai a lungo.
Ci siamo perduti e non so come, eppure dentro di me le motivazioni per cui l’ho scelto come compagno di vita sono sempre state lì ferme ed irremovibili, la consapevolezza di avere a fianco l’uomo migliore che una donna possa desiderare è sempre più forte e allora perché non riesco a vivere l’emozione e come se testa e cuore non vogliano viaggiare all’unisono.
Ora chiedo a lei, cosa posso fare per far si che questo accada, come posso tornare a vivere quei sentimenti che ti fanno avere le farfalle nello stomaco quell’amore che ti spinge a scalare montagne o forse questa è un’idea errata infantile?
Una cosa è certa in questo momento il pensiero di non averlo più nella mia vita mi svuota e mi disorienta ma questo è comprensibile visto che lui rappresenta l’unica cosa che abbia un valore però questo valore è dato da tutti i vuoti che sono presenti nel puzzle che è la mia vita o lo sarebbe stato a prescindere?
Come posso cancellare tutti i momenti brutti e dolorosi come riuscire a superare le mie colpe e le sue? Il peso di tutte queste domande mi sfinisce e allora penso che forse sarebbe bello aprire quella porta che guardo da lontano ma alla quale non oso avvicinarmi, porta che potrebbe regalarmi novità entusiasmanti regalarmi finalmente il buon umore sorrisi ma proprio non posso, continuo a guardarmi indietro continuo a guardare lui e quindi mi dico perché vuoi fargli del male e perché vuoi farne a te ed ecco giungo alla domanda da un milione di dollari ma che diamine vuoi dalla vita?
Le scelte non sono il mio forte, l’incapacità che mi appartiene è quella di non essere in grado di occuparmi di me stessa, che vile e che strana creatura io tanto forte agli occhi degli altri brava a risolvere i problemi degli altri, tutto tranne che i miei.
Anita
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Quando il ” vaso di pandora ” è ricolmo di tanta rabbia e senso di frustrazione per tutti gli investimenti fatti nelle antiche relazioni affettive di famiglia nella quale pensavamo di ricoprire un ruolo parentale colmo di affetto e rivelatosi invece essere un ruolo da agenzia di servizi, ci ritroviamo delusi frustrati e diffidenti di tutte le future relazioni d’ amore.
La relazione con il partner rischia di andare in ” parcheggio ” quando a quell’ enorme antico fardello non risolto, si aggiungono atteggiamenti recenti della coppia che paradossalmente assomigliano e rimandano alla memoria della famiglia di origine, tali da procrastinare il senso di angoscia e di impotenza individuale e di coppia trasformando la propria vita in un labirinto.
Chi da’ soltanto, sotto forma di continua disponibilità ed esercizio di servizi, molto spesso non viene riconosciuto perché attribuibile ad un ruolo e non alla persona specifica.
E’ necessario far recuperare il Senso della Persona che esiste con la propria Sensibilità, rispetto al senso del ruolo che rappresenta ” l’ agenzia dei servizi ” verso la quale non si deve nulla e nessuna riconoscenza.
E’ necessario riscattare tale Immagine con ” indennizzi ” che facciano riprendere e dare Valore all’ Individualità onde sollecitare quel processo di coscientizzazione necessario per il recupero del Senso della Persona quale noi siamo .
giorgio burdi
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