Il sessuologo spesso, come lo psicologo, qui a Roma come in altre città d’ Italia, si trovano a curare disfunzioni sessuali maschili come quella erettile , l’ anorgasmia o l’ eiaculazione precoce, in soggetti che di
organico non hanno nulla, ma solo cause psicogene, derivanti spesso dagli effetti della sensazione della ” supremazia ” femminile .
QUANDO LA DONNA E’ UNA “DONGIOVANNI ”
Benché nel mondo occidentale le battaglie per l’emancipazione della donna abbiano avuto inizio da quasi un secolo, questo processo (che pure ha portato a notevolissimi successi) sembra ancora lontano dall’esser completato.
Troppo radicata negli uomini e nella società in generale è, infatti, la convinzione che la donna non debba e non possa avere realmente le stesse opportunità di cui godono gli uomini.
Nonostante la donna rivendichi continuamente la propria indipendenza e la possibilità di godere di pari opportunità, è evidente che non riesca a liberarsi completamente dalle convenzioni sociali che la vorrebbero un’eterna bambina pura, ingenua, il sesso debole, bisognosa della guida dell’uomo.
A questo proposito è facile notare che le donne capaci di godere appieno della propria libertà e quindi anche della propria sessualità non solo sono poche ma sono anche bersagli di facili critiche e di disprezzo tale che ad oggi vengono definite ancora delle poco di buono.
Epiteti come “troia” o “puttana” e “zoccola”, fioriscono sulle bocche dei maschietti ogni qualvolta essi si trovino difronte ad una donna che è viva alla pari della vitalità di un maschio, e viva in maniera disinibita la propria vita sessuale.
Ciò che nel maschio verrebbe considerato come un atteggiamento dovuto nei confronti della sua sessualità, che verrebbe pretesa ed agita dallo stesso, nella donna, in molti centri urbani invece, risulta essere legata agli stereotipi della caverna: la sessualità deve viverla pensarla e considerarla con molta titubanza e valore discrezionale.
Per contro alcuni sessuologi e psicologi clinici qui della scuola di Roma e provincia, ammettono che la potenzialità sessuale di una donna, il suo potere e la sua pulsione sessuale vitale, risulterebbe notevolmente superiore a quella dell’uomo. lo riscontrerebbero il notevole numero di orgasmi che la stessa potrebbe raggiungere, rispetto a quelli dell’ uomo.
In tal senso la donna è realmente più potente dell’uomo. Questa verità dal punto di vista psicogeno, spiazza e metterebbe disagio psicologico nell’ uomo.
Lasciando da parte facili moralismi o giudizi che potrebbero o meno condividere un tale comportamento da parte del gentil sesso, bisogna ricordare che per secoli gli uomini hanno esercitato appieno il diritto di vivere numerose relazioni occasionali meritandosi al più la definizione tutt’altro che offensiva di donnaioli o dongiovanni.
A questo punto la domanda sorge spontanea: la facilità con cui le donne vengono etichettate come meretrici nasce realmente dal disprezzo (spesso immotivato) o forse le sue origini sono più profonde?
Si sa, purtroppo, che uno dei grandi motori dell’animo umano è la paura .
Ed ecco che i nostri cari maschietti dovendo sottomettersi e conformarsi ad un modello di uomo
(il tipico macho che non deve chiedere mai, come ricordava il famoso dopobarba denim, rappresentativo di una certa sottocultura e tendenza d’ epoca)
che la società propina loro, li pone di fronte a donne disinibite, decise, sicure di se ed esperte,
da far sopraffare, i poveri maschietti, dalla paura o dall’ ansia della prestazione sessuale, di non essere all’ altezza della situazione e di essere malgiudicati, come se fossero in un concorso di esami sessuali.
Questa paura può diventare spesso ossessiva, generando disfunzioni sessuali quali anche l’ assenza o l’ attenuazione del desiderio sessuale , oggi sempre più diffuso.
A questo punto la relazione tra l’ uomo e la donna non viene più vissuta come una bella piacevole paritaria relazione, ma come la paura per il confronto e per l’ emancipazione, come una forma di competizione da sostenimento di un esame, relazione paritaria che metterebbe in crisi quegli stereotipi atavici e generazionali antichissimi della sottocultura maschile riguardo alla sessualità.
Fortunatamente i tempi stanno cambiando, e la donna prende sempre di più il suo giusto posto, finalmente recupera sempre di più la sua pulsione alla vita.
D’altronde, per nostra somma fortuna, come avremmo mai potuto rinunciare ad una siffatta energia, che per tanti secoli, per comodità di un maschilismo imperante e dilagante, è rimasta inutilmente inespressa e repressa ?
Quante risorse ed energie e per quanto tempo mai utilizzate.
La relazione Uomo Donna, andrebbe vissuta in modo complementare e non simmetrico-competitivo da permettere di rilassarsi e di godere le diversità fantasiose e creative delle due Uniche e Assolute Opportunità dell’ esistenza, rispetto alla ” ubris ” greca – la tracotanza – riduzionista maschilista, impoverito all’ unicità di maschio primato mammifero dominante.
Le diverse sindromi sessuali maschili quali, la disfunzione erettile, l’ anorgasmia, l’ eiaculazione precoce o ritardata, l’ assenza o l’ attenuazione del desiderio sessuale, hanno alla base questa natura psicogena della ” Donna Dongiovanni “.
E allora che dire? Ragazzi siate più buoni con le donne, ma anche con voi stessi, perché il gentil sesso, pur non lasciandosi sottomettere, non ha alcuna intenzione di schiacciarvi e nessun interesse nel giudicarvi, vuole solo godersi la vita e la libertà con voi e come voi, nel rispetto reciproco della propria e della magnifica diversità.
giorgio burdi
laura g.
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