Eiaculazione precoce e la sindrome del velocista
Parlare di eiaculazione precoce significa esplorare molteplici aspetti della propria condizione conduzione di vita. Nella sfera sessuale, così intima e vicina alla propria personalità più “vera” si manifestano episodi così spontanei che riflettono fortemente alcune problematiche più ampie e inizialmente non avrei mai pensato di rivolgermi al sessuologo Dr. Burdi qui a Roma .
L’eiaculazione precoce in quanto atto fortemente connesso alla “rapidità d’esecuzione”, rispecchia moltissimo il mio approccio alla vita: svolgere rapidamente i miei compiti, raggiungere velocemente gli obiettivi (personali e professionali), soddisfare nel minor tempo possibile la curiosità di vedere i risultati di un’attività, di un esercizio, di un’idea sono esattamente i punti chiave che generano come risultante l’effetto di rapidità eiaculatoria. Spesso rivalutando l’intero atto sessuale come ennesimo “compito” da svolgere senza curarne gli aspetti piacevoli, le sfumature, l’atmosfera che può essere creata precedentemente al fare sesso con il proprio partner.
Ho capito che la “sindrome del velocista” deve essere tramutata in un “allenamento del maratoneta“, dove si tratta di imparare a lavorare su se stessi in termini di autonomia fisica del proprio corpo per riuscire a macinare le “lunghe distanze”, ma anche e soprattutto in termini di capacità di mantenere il “ritmo” senza farsi mancare il fiato e… godendosi il panorama 🙂
Ho esplorato nelle ultime settimane il mio rapporto con il tempo, provando a valorizzarne diversamente il concetto. A partire dal ricostruire il “tempo per me”, provando a ritagliarlo dagli impegni lavorativi particolarmente stressanti (che riempiono purtroppo gran parte delle mie giornate) e da una rivalutazione delle necessità del mio corpo (movimento, dieta, ..), lasciato spesso abbandonato a se stesso.
Unitamente, da poco ho iniziato a vivere da solo e inevitabilmente mi sto confrontando con l’importanza di dedicare “tempo” per la casa e quindi nuovo tempo per me.Questa nuova impostazione mentale, unita ad una rivisitazione della figura sessuale della mia ragazza, costretta involontariamente da me ad anorgasmia (focalizzando meglio l’attenzione su cosa può darle maggiore piacere, generando a parole e nell’atto un maggiore erotismo nel rapporto) ha fatto sì che sia riuscito ad ottenere un certo potenziamento della mia carica passionale e a ottenere dei primi risultati in termini di maggiore durata e di ritardo dell’eiaculazione da alcuni a 15, 20 minuti.
Ad oggi vorrei quanto prima riuscire ad iniziare un pò di attività sportiva per sentirmi finalmente più a mio agio e far trovare sfogo alla corporeità non solo nei momenti sessuali e per scaricare un po’ di tensione legata alla quotidianità.Sento inoltre che devo lavorare ancora sulla mia autostima in termini di padronanza del momento sessuale e in genere del rapporto con la femminilità.
Non avrei mai immaginato, se non avessi incontrato questo psicologo qui a roma, quanto fosse importante l’ingrediente sessuale e del suo maggior desiderio nella serenità della vita e mi rendo conto che ho forse trascurato o mal interpretato questo aspetto fin dalla mia adolescenza.Ad maiora?…
Flavio
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