Non riesco a fare la dieta! Sono tanti, anche qui a Roma, che esprimono difficoltà nel seguire una dieta…
Quante volte hai provato a metterti a dieta?
Quanti tipi di dieta diversi hai sperimentato? Quanti sacrifici hai fatto? Troppi.
Lo svantaggio che si evince dal portare avanti una dieta è quello di provare una notevole difficoltà mentale che fa associare alla stessa dieta una sorta di inerzia come un vero e proprio dolore mentale, associato alla fatica ed alla condizione davvero sacrificale nell’intraprendere un comportamento dietologico.
Non hai provato la Terapia Congiunta.
In generale si pensa di iniziare una dieta, quando il proprio peso fisico supera quello ideale indicato da parametri medico-scientifici e quando l’aspetto fisico è diverso dall’ideale estetico proposto dai modelli di riferimento.
Nel controllo del proprio peso entrano in gioco fattori genetico-biologici, psicologici e comportamentali, sociali ed ambientali della propria cultura; è necessario lavorare sui comportamenti, sull’ambiente e sulle abitudini culturali. Fondamentale è dunque l’aspetto psicologico della questione: la propria personalità e la motivazione sono imprescindibili per il raggiungimento di un buon risultato, oltre, come è risaputo, alle corrette linee dietologiche.
Noi mangiamo così come siamo, con il nostro stile di vita, le nostre abitudini e la nostra storia. Non soddisfatti di tutto ciò vorremmo divenire un modello,diversi dal presente, vorremmo diventare ciò che vorremmo e non siamo, e questo cambiamento lo vorremmo attuare solo attraverso l’ alimentazione, non attraverso la modificazione delle nostre abitudini o del nostro stile di vita Si desidera dimagrire per diversi motivi: lo stato di salute, motivi psicologici, motivi estetici e spinte socioculturali o ambientali.
L’obbiettivo da raggiungere deve essere stabilito razionalmente e ragionevolmente con gli specialisti, onde evitare di seguire mete irraggiungibili o addirittura dannose; imparare a gestire in modo permanente il proprio peso richiede la modifica delle proprie abitudini del proprio stile di vita.
Serve motivazione personale da una parte e sostegno psicoterapico dall’altra, per sostenere il cambiamento dello stile di vita, senza il quale la dieta risulterebbe fallimentare oppure recidiva.
La motivazione
Lavorare sulla motivazione non deve e non può essere un lavoro legato solo all’inizio della dieta, ma deve essere un impegno costante. Per cominciare è di aiuto focalizzare gli svantaggi della perdita del peso, ad esempio dover ridurre le quantità di cibo, fare costanti sacrifici, ecc. Solo successivamente bisogna pensare ai vantaggi, come avere nuove possibilità relazionali, sentirsi più abili e leggeri, aumentare la propria autostima. In questo modo la spinta motivazionale è maggiore. Importante poi è la verifica e il supporto puntuale con gli specialisti (medico-dietologo, specialista dell’alimentazione e lo psicologo-psicoterapeuta, se indicato), specie se si verificano difficoltà o battute d’arresto, o se il percorso è stato più volte tentato.
Prova la Terapia Congiunta
Essa consiste in un trattamento abbinato tra 1 psicoterapia da uno psicologo psicoterapeuta per analizzare le motivazioni e le cause inconsce ed emotive della disfunzione del comportamento alimentare e 2 dieta, “vietata fai da te”, data da un dietologo rigorosamente endocrinologo, perché è fondamentale osservare l’apparato ormonale endocrinologico, prima di cimentarsi in che cosa eliminare dalla dieta. Tutto ciò, senza il supporto psicoterapico diventa inevitabilmente fallimentare.