“Se il tuo naso ti ha rotto i coglioni, a me ha dato invece tante emozioni” . Un caso di dismorfismo fobico molto diffuso.
Caro Max, amico mio, ricordo come se fosse ieri il primo giorno in cui ho alzato lo sguardo e ho incontrato il tuo nasino perfetto sul tuo viso.
La domanda è nata spontanea: “Ma dove è finito l’altro pezzo di te ?”. Il tuo naso se pur perfetto destava in me una nota di stonatura, spero tu non me ne voglia per questo, ma la perfezione non ha mai esercitato alcun fascino su di me.
Solo dopo, conoscendoti ho capito dai racconti della tua vita, che la tua scelta, di migliorare “secondo te” il tuo aspetto fisico, era dettata dalla sofferenza e dalla rabbia e non dalla vanità.
Ma vedi amico mio, ad ogni seduta di psicoterapia, a tua insaputa, è iniziata la mia ricerca del tuo naso invisibile, il tuo meraviglioso vecchio naso.
Ad ogni incontro col Dott. Burdi ne intravedevo un pezzettino. Ribelle, ostinato, meraviglioso, lui era li presente a ricordare ai pochi eletti che potevano vederlo, che lui, malgrado tu lo rinnegassi, non ti aveva mai abbandonato. Se il tuo naso ti aveva rotto i coglioni a me ha dato tante emozioni.
Ad ogni tuo racconto della tua vita ne intravedevo furtivamente un pezzettino, che è vero non c’era più, ma si intravedeva ancora tutta la sua rabbia.
Il pezzettino non c’era più, ma la sua rabbia c’era ancora tutta e parlava al suo posto e che non sarebbe mai andata via, così come è successo, se non solo durante la psicoterapia.
Nel tuo sguardo timido ma a tratti spavaldo, vedevo un pezzettino del tuo ingombrante naso, nella tua cultura d’artista vedevo un pezzettino del tuo naso, nella tua sofferenza per una adolescenza mai vissuta vedevo un pezzettino del tuo naso, nelle tue convinzioni, a volte troppo ostinate per me, vedevo un pezzettino del tuo naso, nella tua ricerca ossessiva della perfezione, vedevo un pezzettino del tuo naso.
Malgrado la tua ostinazione nel volerlo cancellare, lui era li, fermo e deciso a non abbandonarti, a ricordare negli occhi di chi come me ti osservava con meraviglia, che infondo lui era stato la tua forza, la forza che ti aveva permesso di renderti una persona meravigliosa incazzata e lottatrice.
Lo so, non tutti possono vedere il tuo naso invisibile, ma ne possiamo vedere uno in noi, ed io ne ne sono felice, poiché ogni qualvolta ho incontrato un pezzettino del tuo vecchio naso, ho incontrato un pezzettino di me, dei miei difetti e delle mie forze.
Mi manchi meraviglioso naso invisibile, ma non temere, io ti porterò per sempre nel mio cuore, è giusto che le nostre strade si dividano, non prima però di averti detto, che ogni qualvolta io a tua insaputa ti ho incontrato per me è stato un vero onore.
Sarà che la bellezza è negli occhi di chi guarda, ma a questo punto poco importa, quello che per me conta è la meravigliosa emozione che mi hai regalato.
Comprendo sulla mia pelle e attraverso di te ed altri, che ciò percepiamo come brutto e imperfetto, in realtà non è sempre la verità assoluta.
Questo tema lo ritrovo sempre presente in me e in tanti . Certo ci sono dei canoni che spesso il mondo ci impone a nostra insaputa e ci fa da centrifuga tanto da cambiare la nostra vita e la nostra percezione, fino a farci arrivare a scelte drastiche, come “RIFARCI”, quando forse non sarebbe necessario, o forse si.
Ma in realtà forse non si è avuta la fortuna di incontrare qualcuno che invece ha amato i nostri difetti, e ci ha guardato con gli occhi della meraviglia, fino a renderci meravigliosi da guardare poi noi stessi con occhi più giusti, come fa lo psicologo, orientati a noi e non ai canoni sociali centrifugati.
Una amica che con grande stima ti porterà per sempre nel cuore.
Enza
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