Settimanale Psicologo Roma : LA RELATIVITÀ DI ESCHER
Escher e le soluzioni in multi prospettive
LA RELATIVITÀ DI ESCHER
E le soluzioni in multi percezioni e prospettive
Le strade i percorsi le percezioni le soluzioni i problemi le interpretazioni le idee le concezioni sono tante come tanti sono i punti di vista quanti i pensieri i neuroni i cervelli che meraviglia poter guardare la vita oltre e aldilà del proprio ottuso angolo di veduta esponenzialmente aldila delle nostre visioniverdi e oltre le altrui percezioni dell’ esistenza avremmo infiniti orizzonti oceaniciil malessere è la riduzione del tutto ad una o a poche osservazioni credenze e giudizi semplificando il benessere di sistemi di pensiero complessi e irriducibilistiamo male perché non ci riconosciamo nelle alternative di pensieri alternativi il malessere è omologazione l’ ossessione del pensiero assoluto che sviluppiamo chiuso a prospettive oltre confine soffriamo perché siamo chiusi quando non siamo sistemi aperti seguiamo direttrici uniche censurando multi percezioni e prospettive multifattoriali soccombiamo alla miseria degli assoluti
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : MINDFULNESS, SALUTE, LAVORO
MINDFULNESS: Un grande successo nella riduzione dello stress pari al 33 per cento
MINDFULNESS, SALUTE, LAVORO
Un grande successo nella riduzione dello stress pari al 33%
( Tratto da Axel Beaugonin-istruttore MBSR Parigi-Francia )
Le assicurazioni sanitarie pubbliche e private, in America ed in altri paesi d’Europa s’interessano sempre piu’ da vicino ai protocolli di riduzione dello stress basati sulla
« Mindfulness » e stanno mettendo a punto dei programmi specifici per i loro impiegati.
Negli stati Uniti, dove la maggior parte delle assicurazioni sono pagate e scelte dalle aziende, la mindfulness viene sempre piu’ presa in considerazione come uno strumento di prevenzione.
Una delle piu’ importanti compagnie nel settore dei prodotti assicurativi e servizi medici, Aetna, che offre i suoi servizi ad oltre 36 milioni di persone, ha sviluppato recentemente due programmi di riduzione dellos stress, uno basato sulla meditazione Mindfulness, “Mindfulness at work” e l’altro sullo Yoga, “Viniyoga stress reduction”.
I due programmi sono stati testati su 239 impiegati di Aetna e sono stati oggetto di uno studio pubblicato sul “Journal of Occupational Health Psychology”
www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22352291
Lo studio ha dimostrato l’efficacia dei programmi Mindfulness con un effetto sulla riduzione dello stress nei partecipanti di oltre il 33% .
Questi corsi sono attualmente proposti da Aetna a tutti i propri impiegati.
Per info e contatti sui :
CORSI MINDFULNESS – Studio BURDI –
contattare la sottoscritta all’indirizzo e-mail
laura.mbsr@gmail.com – tel. 3331664233
Dott.ssa Laura CECCHETTO (PhD)
“Practicum” e”Teacher Development Intensive”Professional Education and Training – Oasis Institute, University of Massachusetts Medical School –
https://www.umassmed.edu/cfm/oasis/
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : FELICI CON LA MINDFULNESS
Muovere ciò che ostacola il percorso . Corso di Mindfulness a Roma
FELICI CON LA MINDFULNESS
Muovere ciò che ostacola il percorso . Corso di Mindfulness a Roma
La felicità fa parte della l’aspettativa della nostra esistenza, ma spesso questa è sia balsamo che fonte di sofferenza.
Alcune depressioni per esempio sono il risultato di un’aspettativa disattesa.
Un nuovo lavoro che avrebbe potuto rappresentare una conferma del nostro valore e che non arriva.
Una persona che non corrisponde il nostro amore o non lo corrisponde come noi vorremmo o quando vorremmo.
Oppure il rifiuto di un nostro genitore o figlio, il rifiuto di un partner che ha finito per identificare in noi i propri demoni.
Alla base c’è l’aspettativa : cosa io mi aspetto dalla vita e dagli altri e che peso do’ al fatto che cio’ che io mi aspetto non arriva, quale sentimento di inadeguatezza genera in me…. In quei momenti è come se da nessun altra parte potesse esservi fonte di soddisfazione.
E’ come se rimanessimo sdraiati su un prato ad aspettare che un fiore sbocci proprio in quel centimetro quadrato d’erba che abbiamo deciso noi, per di piu’nel momento in cui l’abbiamo deciso, dimenticandoci della vasta distesa e delle infinite possibilità di vedere un altro fiore nascere altrove, dove non sappiamo, dove non abbiamo deciso e non immaginiamo.
L’aspettativa ha cosi’ il potere, in qualche modo, di ridurre il nostro campo visivo e di renderci ciechi rispetto a tutto il resto.
E’ allora importante imparare a guardare oltre.
Imparare a riconoscere quelle aspettative che ci soffocano e a liberarcene, soprattutto laddove queste sono il frutto di condizionamenti sociali, culturali, familiari, da non confondere con il nostro contenuto piu’ profondo.
Imparare a riconoscere cio’ che è vero e realmente indispensabile per noi da cio’ che non lo è.
Ci si puo’ educare a questo e ci si puo’ allenare a cogliere la molteplicità della realtà e delle nostre possibilità.
Alcuni percorsi formativi, come quelli proposti nei corsi midfulness, possono rappresentare, per chi lo desidera, un valido aiuto in questo cammino verso una visione piu’ ricca e piu’ ampia di noi stessi e della realtà.
Per informazioni e contatti sui Corsi Mindfulness presso lo Studio BURDI Psicologo Psicoterapeuta a Roma rivolgersi a:
Laura Cecchetto (PhD)
tel. 3331664233
Insegnante Mindfulness e Mindfulness based stress reduction. Practicum e Teacher Development Intensive
Professional Education and Training , Oasis Institute, University of Massachusetts Medical School .
https://www.umassmed.edu/cfm/oasis/
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : LA VITA È MIGLIORE SE SEI NEL QUI ED ORA
Hic Et Nunc : Vivere il Presente – L’ arte del Qui Ed Ora
LA VITA È MIGLIORE SE SEI NEL QUI ED ORA
Segui il link qui sotto
http://psicoadvisor.com/qui-e-ora-imparare-a-vivere-il-presente-1633.html
Settimanale Psicologo Roma : IL MIO PARTNER MI NASCONDE QUALCOSA
LA CAUSA DELLA PARANOIA È L’IMPORTANZA CHE DIAMO ALL’OGGETTO DEI TIMORI
IL MIO PARTNER MI NASCONDE QUALCOSA –
LA CAUSA DELLA PARANOIA È L’IMPORTANZA CHE DIAMO ALL’OGGETTO DEI TIMORI.
Tratto da PSYCHE.ORG
http://psiche.org/articoli/larte-cercare-conferme-propria-paranoia/
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ContinuaSettimanale Psicologo Roma : SUPERA LE OSSESSIONI CON LA TUA CREATIVITÀ
Chi è troppo ordinato si accontenta e rimane indeciso
SUPERA LE OSSESSIONI CON LA TUA CREATIVITÀ
Chi è troppo ordinato si accontenta e rimane indeciso.
L’ ossessione viene definita come quel meccanismo del pensiero automatico, capace di imporsi attraverso idee ripetitive ed azioni compulsive rassicuranti.
L’ ossessione è una coazione a ripetere, è un processo che viene attivato da una serie di schemi acquisiti automatizzati, una volta attuati, avrebbero la funzione di attenuare la panoramica delle ansie del soggetto.
Lo schema ripetitivo nel suo automatismo, equivale all’ attuazione di un vero e proprio rituale magico.
Il processo del rituale magico, avrebbe lo scopo rassicurante,oltre che ansiolitico, sulla scia che se faccio così, non mi succede.
Tra le condotte magiche più diffuse abbiamo l’evitamento delle fughe tra i mattoni, per quadrare ‘ i conti ‘, il contare e sommare i numeri, secondo matematiche soggettive, l’indossare lo stesso indumento, l’ avviare una sequenza di azioni stereotipate prima di un evento, sistemare gli oggetti in una certa sequenza, l’ estenuante ordinare e pulire, una vita dedicata alla polvere, sistemare ogni capello, l’ ossessione per la dieta e per il peso corporeo, controllare le serrature, chiudere cento volte la manopola del gas…. ect ect.
Sia il rituale magico che il sistema rassicurante cela una schiera di profonde forme di insicurezza.
Dietro la serie delle ossessioni, ci sono profonde lacune affettive che andrebbero ricercate nell’ ottica di una analisi curativa.
Una ossessione è tale, perché non lascia tregua alla capacità di essere allontanata, diviene difficile trascurarla, si pone come una cinica cantilena tormentona, un pensiero fisso tutto da dimostrare.
Risulta molto complicato dimenticare , mettere da parte l’oggetto ossessivo o distrarsi da esso,sembra che rappresenti tutto il senso della propria esistenza e con esso ne viene trascinato è contaminato ogni soggetto intorno. Un ossessivo produce ossessivi.
L’ ossessione soggettiva, interferisce nei rapporti, diviene il ‘pane duro’ della relazione, la condivisione della follia alla ricerca di un senso.
l’ossessione diviene l’unico oggetto per il quale varrebbe la pena pensare, sempre alla ricerca disperata ed accanita dei perché, attraverso una continua scia di elaborazioni perfezionistiche, al fine di incastrare l’ossessione in puzzle in cui ritrovare un senso.
L’ossessione ha tutta una sua caratteristica schematica e circolare, costituita da tappe obbligate. Nel ragionamento ossessivo, la tappa successiva deve prevedere il chiarimento obbligatorio per il passaggio dalla tappa precedente, a quella dopo e viceversa. Se i passaggi non diventano chiari, ben spiegati, l’ ossessione resta o si rafforza.
Ma su cosa si fissa realmente ? L’oggetto ossessivo avrebbe la sua eziopatogenesi e comprensione tenendo conto dei suoi minimi denominatori, la sessualità, le fobie o il timore della perdita della memoria degli eventi.
L’ossessione verte sulla pulizia, sulla sessualità, sulle paure contaminatorie, e sul timore di non ricordare i fatti temuti, che vengono solo pensati e mai accaduti.
È un ‘demone’ , faticoso da esorcizzare, che trova il suo maggior epilogo in stereotipie compulsive.
In opposizione al l’ossessione c’è il pensiero creativo, l’emozione, l’intuizione, impulsività, che non vengono mai lasciate al loro libero sfogo, all’opportunità dell’errore, in netto antagonismo col controllo e col perfezionismo.
Per l’ ossessivo, tutto deve essere rigorosamente controllabile, da realizzare una esistenza perfetta, senza punti oscuri.
Chi si concede l’opportunità di sbagliare, di lasciar fluire il proprio pensiero creativo, sconfigge l’ ossessione, svilisce la voce severa parentale, immaganizzata, che rappresenta la sua causa eccellente.
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : Studio BURDI è anche ARTE ).( CURA
ISCRIVITI AL PRIMO TRAINING DI MEDITAZIONE . VISUALIZZAZIONE . RESPIRAZIONE . RILASSAMENTO . YOGA DEL SUONO
ARTE).(CURA – Primo Corso Pratico
Iscriviti al Training di
MEDITAZIONE . VISUALIZZAZIONE . RESPIRAZIONE . RILASSAMENTO . YOGA DEL SUONO
Artecura è un metodo di espressione che integra tecniche e saperi di diverse tradizioni.
Non è una terapia medica o psicologica ma stimola fortemente lo sviluppo creativo dei praticanti e incarna un eccellente percorso di cura del sé.
E’ indicato per chi soffre di ansia, somatizzazioni, depressione, dipendenza da farmaci;
per chi non riesce ad esprimersi in pubblico o ha difficoltà a gestire le emozioni.
Più in generale, aiuta a mettere a frutto le proprie potenzialità.
Il lavoro consiste nel ripercorrere le sensazioni senza interpretarle.
Concentrarsi sulla sensazione e non sul movimento. Imparare a “sentire” il mondo attraverso il Corpo e per tutto quel che ci fa soffrire cercare di ripercorrerne le modalità sensoriali senza giudicare, quindi descrivere, non interpretare ma ripercorrere la causalità, cercare la primitività: sensazione-reazione,come il tuo corpo sente e cosa vuole fare.
Riorganizzare poi questi gli elementi attraverso una mappa.
Gli esercizi adottati nel training sono quelli dell’osservazione del pensiero (tipico della pratica Zen), la visualizzazione guidata, la trascrizione automaticadelle libere associazioni e l’amplificazione indotta di un’idea, un’immagine, una frase al fine di capirne il suo simbolismo.
L’esplorare questi ambienti mentali viene sempre associata alla tecnica del Pranayama nelle sue varianti di ascolto, coscienza del respiro, ritmi/cicli di respirazione controllati, associazione all’emissione di suono.
Qui di seguito una nota sulla tecnica del Pranayoga
RESPIRAZIONE PRANAYAMA E YOGA DEL SUONO
Metodi semplici quanto antichi per riportare in equilibrio corpo e mente
Affidandoci al fenomeno più naturale che conosciamo, la Respirazione, possiamo riequilibrare le nostre funzioni. il Pranayama (tecnica di respirazione Yoga) è l’arte di inspirare, espirare e trattenere il respiro attraverso il controllo volontariodell’estensione dei ritmi respiratori.
Il Pranayama permette di influenzare la nostra vitalità e lo stato emotivo e di entrare in armonia con il flusso mentale, con questa tecnica impariamo a “sentire” il corpo in ogni sua parte, l’energia vitale trasmessa con la respirazione si distribuisce in ogni centimetro attraverso sottilissimi linee di energia (che visualizziamo come canali)permettendo di percepire il corpo come spazio, di visualizzarlo come una mappa.
La pratica della respirazione yoga viene poi associata ai Mantra (man: mente; tra: protezione), rappresentazioni simboliche nelle quali è la centralità del soggetto (immagine, idea o sensazione) che diviene fulcro per il movimento del pensiero; graficamente rappresentate come una ruota, variamente articolata geometricamente, aiutano a focalizzare e concentrare l’energia interiore rispetto a quelle periferiche (siano queste idee, pensieri negativi… ).
Il Mantra si basa sul concetto di unità tra mente, corpo e respiro, il suo utilizzo è legato alla ripetizione che può essere visualizzata, espressa graficamente, o prodotta col il suono.
Il Mantra è essenzialmente una forza-suono, l’esempio più conosciuto è la pronuncia della sillaba “OM” (contrazione di “Aum”) prodotta con un’emissione fonetica vocale ed una successiva nasale; la combinazione del respiro con il suono assume un ulteriore efficacia attraverso la frequenza vibratoria da questo generata che attiva i centri energetici, i cosiddetti sette Chakra.
L’associazione di questi alle sette vocali per la produzioni di suoni, distintamente localizzati dalla sommità del capo al pavimento pelvico, equivale a un esercizio di fonazione e vibrazione che consente di attivare un linea energetica continua attraverso cui far defluire tutte le energie negative depositate nel corpo e nella mente.
Questa pratica di Respirazione e Suono, se condotta con costanza ed associata alla meditazione come esperienza di “ascolto” della libera associazione di idee-pensiero, idee-ricordo, idee-immagini e alla visualizzazione di forme, colori, flussi ci permette di mettere in contatto le parti, di sincronizzare le sensazioni/percezioni corporee con le emozioni ed è il miglior modo per imparare a“sentire”.
Come quella che Freud chiamava la metafora di un viaggio in treno “dove ogni aspetto del paesaggio rilascia impressioni, immagini, pensieri, scopriamo percorsi che esulano dal pensiero razionale e lineare senza la necessità di giudicare ciò che emerge dalla nostra mente”.
Lasciar fluire la mente nel respiro e nel suono, in una sincronia che è creativa, ed è creazione di senso, perché è spazio abitato dal nostro corpo come corpo che respira è un’esperienza che non possiamo negarci. Il respiro è come “una porta che si apre e si chiude”, si viene al mondo producendo il primo respiro, lo si lascia producendone l’ultimo. Il respiro ci accompagna, è il nostro ritmo.
Il Respiro ci fa sentire noi stessi come luogo, non “chi siamo” ma “dove siamo” e attraverso l’apprendimento di questa “sensazione”saperci collocare correttamente nelle esperienze quotidiane. Impareremo così a riconoscere i sintomi come spie di un sovraccarico emotivo, incanalare correttamente le nostre energie, impareremo a segmentare i pensieri senza che questi ci sovrastino, sapremo purificare la mente dalle scorie, sapremo concentrarla e rilassarla, diventeremo più intuitivi e consapevoli.
IL TRAINING E’ CONDOTTO dalla
Dott.ssa Sara Davidovics artista e performer
Info 338 8066686
sara.davidovics@gmail.com
(gli incontri sono di gruppo)
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : Primo Corso Pratico di Mindfulness
Un valido contributo alla riduzione dell’ansia e dello stress
Iscrizioni Aperte, per Roma e Lazio, al Primo Corso Pratico di Mindfulness
un valido contributo alla riduzione dell’ansia e dello stress.
La mente tende a preoccuparsi continuamente del contenuto dei propri pensieri e delle proprie emozioni, generando così altri pensieri ed altre emozioni, preoccupazioni anticipatorie, desideri, aspettative, giudizi, su se stessi e sugli altri.
Quando poi l’ansia e lo stress sono presenti, questi meccanismi possono condurre ad un loop senza fine.
Il termine Mindfulness, legato in origine ad un concetto della tradizione buddista, descrive un attitudine di assenza di giudizio, di piena consapevolezza e di apertura al momento presente, basata sulla meditazione e la capacità di auto-osservazione.
Dopo anni di ricerca sui benefici apportati dallo sviluppo di un tale atteggiamento di presenza e consapevolezza sulla vita di alcuni pazienti, malati cronici, Jon Kabat Zhin, dalla fine degli anni settanta, ha messo a punto, presso la Clinica di Riduzione dello Stress (da lui fondata alla Massachusetts Medical School) un protocollo terapeutico mirato a sviluppare la Mindfulness.
I protocolli Mindfulness, sono oggi rivolti a tutti coloro che intendono ridurre il prorpio livello di ansia o di stress e migliorare la gestione dei propri stati emotivi.
Questi corsi si svolgono su una durata di circa due mesi e sono costituiti da incontri di gruppo settimanali, di circa due ore ciascuno, che prevedono l’uso di diversi strumenti tra cui esercizi guidati individuali e di gruppo, esercizi di meditazione e di movimento consapevole .
L’obiettivo principale è quello di ritrovare un sano equilibrio tra corpo e mente, permettendo alla mente di tornare ad essere un utile strumento tra le mani dell’uomo e non il contrario.
L’obiettivo viene raggiunto attraverso:
-la riscoperta dei propri sensi.
-lo sviluppo di un atteggiamento di non-giudizio, di attenzione al presente e di auto-osservazione nella vita di tutti i giorni.
-lo sviluppo di un attitudine amorevole verso se stessi e la riscoperta di un modo di vedere la vita e di relazionarsi piu’ricco, caratterizzato da molteplici possibilità.
Diversi studi scientifici condotti dal 1979 ad oggi hanno corroborato l’efficacia di tali percorsi, da soli o come valido complemento alla psicoterapia, dimostrando che la progressiva riduzione dei comportamenti e dei pensieri automatici, accompagnata ad una maggiore attenzione al momento presente puo’ ridurre significativamente il grado di sofferenza delle persone affette da disturbi di ansia e di stress ed aumentare di conseguenza la qualità della vita.
Attualmente sono aperte le iscrizioni per Roma e per il Lazio.
Per info e contatti sui corsi Mindfulness – Studio BURDI – contattare:
Dott.ssa Laura Cecchetto (PhD) all’indirizzo e-mail: laura.mbsr@gmail.com
Teacher Development Intensive
Professional Education and Training
Oasis Institute, University of Massachusetts Medical School
https://www.umassmed.edu/cfm/oasis/
Dott.ssa Laura CECCHETTO
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : PSICOLOGIA E POLITICA DEI CAMBIAMENTI
La valutazione delle idoneità mentali nei ruoli professionali
PSICOLOGIA E POLITICA DEI CAMBIAMENTI
La valutazione delle idoneità mentali nei ruoli professionali.
Esiste un lavoro più importante di un altro ? Non credo. Ma purtroppo esiste un lavoro con un potere più grande di un altro, in grado di cambiare i connotati della vita altrui.
Se pensiamo al potere di un giudice che a giusta o errata causa, esso potrebbe carambolare la vita di un individuo o di un’azienda, con i suoi centinaia di lavoratori annessi, o trasformare, attraverso il suo potere decisionale, un tessuto sociale più o meno esteso.
Un parlamentare, peggio o meglio ancora, potrebbe, attraverso un disegno di legge, annullare od istituire, una professione da inglobare o mandare a casa migliaia di dipendenti.
Chi l’ha detto che siamo tutti uguali. Magari fosse vero.Cè chi determina, e chi subisce inesorabilmente decisioni coerenti, o follie altrui . È solo una questione del potere dei ruoli.
Esiste una psicologia sociale dei cambiamenti, che dipende inevitabilmente da un’etica e da una salute mentale di chi detiene il volano del cambiamento.
Abbiamo folli al potere, o persone in equilibrio ? I primi si intercettano come dirottatori di menti e progetti, i secondi conducono verso processi di autoreallizzazione.
Un insegnante entra, da una vita da precario, nei ruoli, all’età del suo pensionamento, quasi come fosse un augurio per la sua longevità.
Malati di potere al potere che reiterano sprechi, depressioni economico lavorative, determinano una pressione emotiva e fiscale, senza precedenti, da privare i cittadini di quel che gli resta.
I ruoli lavorativi, possiedono un certo spessore deterministico, dovrebbero essere filtrati attraverso delle valutazioni psicodiagnostiche.
Un insegnante, un giudice, un politico, una maestra, un’ assistente sociale, uno psicologo o uno psichiatra folle, non dovrebbero lavorare, dovrebbero invece poter essere valutati psicodiagnosticamente, prima di avviare qualsiasi forma di azione lavorativa o di scempio, essere sottoposti a valutazioni delle competenze professionali e dell’ idoneità mentale, non solo fisica, con percorsi analitici più che approfonditi.
Prima di lavorare con e per il pubblico, bisognerebbe curarsi.
Le conseguenze di tali inavvertenze, determina condizioni sociali irreparabili rispetto a contesti socio politico economiche.
Oggi è costretti implacabilmente a vivere solo di ciò che si guadagna, quando si lavora, senza poter progettare il futuro, di pagare ciò che non si ha, e di patire ciò che meritevolmente si attende.
Un ricercatore che consegna all’ estero le proprie competenze, senza ritegno, umilia sia noi che lo stato.
Lo stato diventerà attendibile e compirà progetti seri e più affidabili, se deciderà di avviare un piano graduale e capillare di valutazione delle competenze professionali e delle idoneità mentali, a vantaggio delle persone attraverso le professioni, per una civiltà migliore a servizio della polis e del singolo.
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : LA PSICOSI DA TERRORISMO
Tutta colpa del captagon
LA PSICOSI DA TERRORISMO
Tutta colpa del captagon
Non siamo malati, se abbiamo fobie e paure. In questo periodo circoliamo per le strade guardinghi, passo lesto, veloci, frettolosi, sospettosi, con attenzioni per ogni dove, costeggiando pareti, pilastri, luoghi meno affollati.
Siamo circospetti, diffidenti, ci guardiamo le spalle, scannerizziamo gli estranei, e per diffidenza, ne pagano le spese, i fratelli extracomunitari, osserviamo se siano realmente obesi e se hanno uno chador sul capo, diventiamo fobici.
Siamo sconvolti e confusi, noi buoni esseri umani, perché allora così atroci ? Il fanatismo non basta per giustificare certi accanimenti, se fosse solo per quello, rimarrebbe, la disputa, l’ odio, allora perché un tale atroce acting out, un tale passaggio all’ atto criminale ?
Non è solo questione di fanatismo, ma è colpa del CAPTAGON, la droga dell’ isis, un mix tra anfetamine e caffeina.
Il captagon blocca il senso dei significati umani delle cose, blocca le emozioni, ancor più blocca la paura, un mix di eccitanti che predispone l’ uomo, in un trasformismo attraverso un attacco determinato, senza freni inibitori, verso l’ automa. Rappresenta la messa in scena come in un cartoon, è un GTA del video games .
Per il captagon non siamo esseri umani, ma zombi da distruggere, birilli, ostacoli da abbattere, saremmo i terroristi del fanatismo, non considerato tale, tutti da eliminare.In realtà un po tutti siamo violenti e aggressivi, ma il più delle volte solo nel pensiero, ma da lì al passaggio all’ atto ce ne vuole.
Prima del captagon, c’è l’ uomo, al quale non dovremmo mai mollare di rivolgerci, per quel dialogo diplomatico, perché se non mirassimo questo piccolissimo punto fondamentale, sarebbe una spirale senza fine di guerre. Urge cambiare rotta, credere in un dialogo diplomato con quell’ uomo prima del captagon.
Rispetto a questa, non ci sono differenti soluzioni, tutto il resto non è assolutamente una soluzione.
Se volessimo fare davvero degli assalti, dovremmo farlo sulle industrie delle sostanze, condanneremmo il crimine e daremmo più tempo e opportunità a quell’ uomo per potersi riconoscere tale.
Per un dialogo diplomatico dovremmo poterci soffermare sul termine ‘ eletti ‘ .Chi si definisce eletto, ha una sua ‘cultura’ , soddisfa le condizioni per delineare il razzismo, il fanatismo. Chi si definisce eletto, definisce la guerra. È una questione di macroscopici punti di vista che determinano grandi divari.
In qualsiasi credo, chi si definisce eletto, è già in una dichiarazione di guerra
La nostra cultura multietica è la nostra libertà. Vivere con una cultura multietnica, è vivere evoluti, essa contrasta con quella degli eletti.
Il mono etnico è la cultura del senso di onnipotenza e di supremazia sul proprio territorio, del possesso e di padronanza sulle menti e sui pensieri e le vite altrui, è la cultura della nascita, della prima infanzia, nella quale il bambino evince il suo narcisismo e il suo delirio di onnipotenza che mette a volte a dura prova i genitori. Noi occidentali ci siamo mai posti nell’ ottica di aiutarci e dico aiutarci a crescere ?
Ma può dirsi cultura ciò che non è multietnico ? Per difenderci dal terrorismo, dovremmo difenderci da questo nostro stesso credo che ci rende uomini davvero liberi ?
Al multietnico ci si prepara, forse noi lo diamo troppo per scontato, non tutti i popoli ne sono preparati e lo desiderano. Bisogna crescere in tal senso.
Ma il problema è anche un altro? Non è solo una questione di etnie, è una questione di clan, di gruppi limitatamente designati, auto eletti, in quanto stato. E se sono clan auto eletti, perché mai trovano appoggio per un commercio bellico da stati sponsor ?
sicuramente non sono stati ma sono la coalizione di clan, in diversi Stati, che non possono definirsi stati di diritto, ma anch’essi clan negli Stati , se favoriscono appoggi sotto forma di commercio bellico.
giorgio burdi
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