
Bulimia o vomiting . Mangiare per se stessi, vomitare per gli altri (Renè Girard)
L immagine del corpo come strumento per confrontarsi con gli altri I disturbi dell alimentazione tra bulimia e vomiting
I disordini alimentari sono vere e proprie disregolazioni affettive, che derivano dalla relazione con l’altro dove il corpo diventa il mezzo che regola la dialettica tra la determinazione di sé e contemporaneamente dell’altro.
AI due estremi di un continuum dei disturbi alimentari ci sono l’anoressia e la bulimia.
Qui Il corpo assume una rilevanza particolare e viene usato per colmare un senso di vuoto, di insufficienza personale e soprattutto per modulare la dimensione del confronto con l’altro. Se, pero’, l’altro scompare completamente dal proprio orizzonte referenziale, come nella solitudine, la persona avverte angosce, un senso di vuoto,spaesamento, perdita di senso, a cui seguono condotte di eliminazione del cibo per tentare inconsciamente di tenere a bada queste emozioni percepite negativamente.
Sembra quasi che il vuoto avvertito necessiti dell’alterità ad ogni costo.
Nel caso dell’anoressica, il corpo è un corpo affamato, che urla di fame e di stanchezza perché affaticato da eccessiva attività fisica o spossato da condotte di eliminazione. E’ un corpo che diventa l’interlocutore privilegiato su cui regolare il senso di sé.
La lotta continua contro la propria carne fornisce infatti la misura delle proprie capacità, della propria forza e del proprio valore, è una vera lotta per mantenere un senso di autonomia radicale senza sprofondare nel senso di vuoto.
Alla base dell’anoressia c’è la volontà di prendere le distanze da una famiglia invadenze e di affermare la propria autonomia attraverso una strenua oppositività o di ribellarsi ai genitori esigenti e con aspettative elevate.
All’ altro estremo del continuum c’è la bulimia nervosa che prende forma, invece, dal rapporto con gli altri o meglio da un’acuta consapevolezza delle opinioni, giudizi, valutazioni degli altri.
Alla base della bulimia c’è l’atteggiamento di determinare il proprio valore attraverso l’altro da cui ci si aspetta approvazione in contrapposizione al timore del rifiuto. Infatti, la paura del rifiuto o dell’esclusione è una caratteristica essenziale della bulimia.
In questi casi il timore del giudizio è affrontato attraverso la manipolazione della propria attrattività fisica, amplificando così l’attenzione centrata sul corpo, e la modificazione delle forme corporee.
Alla base del disturbo vi è l’automatismo che si mette in moto a partire da una disconferma, che genera uno stato di intensa attivazione emotiva.
Nella misura in cui dall’esterno si ricevono disconferme queste vengono direttamente riferite al proprio corpo aumentando da parte della persona bulimica la focalizzazione negativa su di esso ed un senso di negatività personale.
E’ come se il rifiuto riguardasse l’intera vita della persona.
Per far fronte a queste emozioni che i bulimici vivono, emozioni collegate agli esiti e alle aspettative di confronto, ma anche all’assenza dell’altro, essi manipolano la propria percezione corporea attraverso il binge eating, le condotte eliminative, ma anche attraverso la dieta e l’intensa attività fisica.
A differenza dell’anoressia il senso che definisce la relazione con gli altri non è la radicale separazione e autonomia, ma la necessità della loro approvazione.
Seguendo la teoria cognitiva comportamentale,trovare nel proprio corpo un nuovo centro da cui differenziarsi permette di non avere piu’ bisogno degli altri per una definizione di sé .
andrea stefanì psicologo

Espandere la coscienza per ridurre lo stress. MBSR Mindfullness Based Stress Reduction
Tecniche per abbattere lo stress per educare al presente di se e delle situazioni
Lo sapevate che esiste la clinica per la riduzione dello stress ?
Si trova negli USA, ma da alcuni anni anche qui in Europa si sta diffondendo il protocollo terapeutico MBSR ( Mindfullness Based Stress Reduction ) ovvero Riduzione dello Stress basato sulla Piena Coscienza.
Il protocollo, che si svolge, nella versione piu’ lunga, lungo un arco di 8 setttimane, ha come obiettivo quello di sviluppare, nel partecipante al corso, la propria capacità di attenzione al presente : la piena coscienza.
La piena coscienza, è un’attenzione di tipo particolare, caratterizzata da due attitudini fondamentali:
-è priva di giudizio di valore sul presente,
-accoglie tutto cio’ che è nel presente cosi’ com’è, eliminando sin dall’inizio le interfenze legate alla proprie aspettative, che generano stati di ansia e stress e cosi’riducono la nostra capacità di reagire in maniera adeguata.
Sembra che alcune ricerche scientifiche abbiano potuto in effetti dimostrare l’efficacia di tale approccio sulla riduzione dello stress su un campione significativo di pazienti.
Il percorso, che prevede per altro un’interazione di gruppo, si proprone, attraverso una serie di esercizi semplici, di sviluppare nel partecipante la presenza al proprio corpo, la presenza alle attività svolte normalmente in modalità automatica, come mangiare, camminare, guidare, e la presenza al proprio modo di percepire la realtà e di interagire con essa.
Lo sviluppo della capacità di osservazione delle proprie reazioni, dei propri pensieri, spesso automatici, ma in grado di generare stati di stress profondo, rinforza la capacità di autoguarigione del partecipante che acquisisce alcuni strumenti per difendersi dai meccanismi insidiosi che conducono allo stress e/o alla sua somatizzazione.
Dott.ssa Laura C.
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Il bullismo dei professori
I pedagoghi del disturbo come fabbricarsi in classe una malattia
Può la scuola, il luogo più sicuro dopo la famiglia, paralizzarti mente e gambe tanto da creare attacchi di panico o addirittura portarti a pensare al suicidio?
Il bullismo a scuola continua ad essere tema ricorrente della quotidianità, ma non parlo del bullismo comune fatto da innocenti adolescenti disturbati, ma ahimè, da insegnanti.
Un genitore manda a scuola il proprio bambino pensando al suo futuro assicurandogli una formazione che gli permetterà di muoversi liberamente tra la gente, sul luogo di lavoro, in una qualsiasi situazione a contatto con la gente, ed invece incontra insegnanti che formano al contrario, non svolgono il loro lavoro per passione ma per guadagno, demotivati, senza professionalità, saccenti e nessuna propensione di comprensione per l’ adolescenza, arroganti e a volte pieni di cattiveria.
Giorno dopo giorno la tua autostima viene divorata dal sentirti guardata da un piedistallo, col solo intento di lasciarti sentire un’incapace, piccolo piccolo, mai all’ altezza della situazione e ti chiedi allora che futuro potrai mai avere se non sei in grado di far funzionare la tua testa come dicono loro.
Sei una capra, vergognati, non sei fatta per stare a scuola, resta a casa invece che riscaldare la sedia ed occupare il banco. Quante volte queste frasi hanno riempito il mio cervello tanto da farlo friggere dalla rabbia.
Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta per tutti, un diritto per noi ed un obbligo per gli insegnanti di farci accedere alle conoscenze. Ma mai avrei pensato di odiarla così tanto e di realizzare che fosse infondo per quei pochi simpatici eletti.
Se fossimo nati già colti, che motivo avremmo di avere gli insegnanti ? O sono invece gli insegnanti che questo non lo hanno mai inteso o non hanno mai capito, nella cultura delle differenze, che ognuno di noi è un diverso, quanto è diverso o diversamente abile ogni insegnante non in grado di comunicare, né di capire un grammo di psicologia adolescenziale.
Quale formazione hanno ricevuto certi insegnanti che picchiano gli alunni o li umiliano con epiteti e parolacce da scaricatori di porto al punto tale da farli ritirare in tanti dalla scuola ?
Che formazione e quale compito il ministero della pubblica istruzione ha dato loro, quello di costruire dei fabbricanti di malattia ? Perché mai non li controlla ? Questa è cultura? Desiderare ogni giorno di non voler tornare in classe e vivere la classe come luogo di umiliazione e di angoscia con la voglia di farla finita ?
Gli effetti postumi ? Ti guardi attorno e ti fai mille problemi, cominci ad essere realmente la persona che loro avrebbero voluto che fossi, un totale fallito. Allora di cosa stiamo parlando, della scuola come formazione al fallimento ?
Ogni giorno di scuola io ho scoperto sempre qualcosa di negativo di me, prima della scuola non lo sapevo di essere un difetto vivente, avevo un’ idea un po’ più positiva di me.
Ed oggi invece balbetto, poi domani ho paura della gente come se dovessi fare con loro delle interrogazioni, e addirittura di interloquire con il panettiere, perché impaurita dallo sbagliare a pronunciare semplici parole, le ripeto mille volte tra me e me prima di entrare nel negozio per poi balbettare comunque.
Oggi non so più muovere correttamente le gambe, perché l’incertezza si è impossessata di me come un demone, è talmente grande che diventa panico dal non riuscire ad attraversare la strada, gli spazi aperti, ad uscire da sola bloccata in questo inferno, miei cari professori, avete vinto voi , odio la scuola, odio la vita, ma odio innanzitutto voi.
Rosalba
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Psicologia e religione, Il “boom” degli incontri buddisti in occidente
Psicologia della religione e della spiritualità la meditazione per incontrare se e l infinito
L’ondata di successo che la cucina giapponese e le danze orientali hanno avuto in Italia, ora sta investendo anche un nuovo settore di interesse per l’Occidente: Il Buddhismo, come tradizione meditativa a valenza religiosa.
Spinti da un forte bisogno di profondità, ma anche da una semplice curiosità e desiderio di novità, molte sono le persone che si stanno affacciando a questa pratica, partecipando con cadenza bisettimanale alle due ore di preghiera nei luoghi di culto.
Alla base di questo comportamento religioso c’è la meditazione che non implica la ricerca di un risultato o di un profitto, ma un modo per comprendere e illuminare la mente, rivelandola a se stessa.
Il “Nam-myoho-renge-kyo” rappresenta, infatti, la preghiera che nel Buddhismo viene recitata ed intonata davanti alla pergamena “Gohonzon” al fine di ottenere nel tempo un cambiamento interiore positivo.
Si dice che la preghiera venga rivolta alla pergamena e non al Buddha perché quest’ultimo considerato imperfetto come tutti gli esseri umani, quindi non una divinità.
In realtà, con la preghiera, che ricorda come la vita sia governata da una legge di causa-effetto, viene invocato un potenziale presente in ogni essere vivente.
Perché come è scritto nel testo dello psicoterapeuta Kopp, “Se incontri il Buddha per la strada uccidilo”, nessun uomo è piu’ grande di un altro.
A questo punto sorge spontanea una domanda.Ci sono,quindi, dei punti di contatto tra questo comportamento religioso e la prassi psicoterapica?
Si’, entrambe consentono l’accesso a nuove forme di consapevolezza e ad una mutata percezione del sé, degli altri e del mondo, riducendo i limiti convenzionali del corpo e dei ruoli sociali entro cui il senso dell’io era stato confinato.
alessia potere psicologa
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La vita su una tela
La vita è un’ arte fatta di colori, dal nero maschio intenso, al porpora regale, al rosso sangue, al grigio cupo ombroso, alle delicate sfumature femminili dei pastelli
La vita è una Tela, di colori se ne aggiungono sempre di nuovi e molte volte di vecchi, e il valore dell ‘opera d’arte consiste nel riconoscere l’ insieme di tutte le tonalità che la compongono, dal nero maschio intenso, al porpora regale, al rosso sangue, al grigio cupo ombroso, alle delicate sfumature femminili dei pastelli.
Il sol desiderio di voler eliminare uno di questi colori, deturperebbe la gestalt, la storia di se e dell immagine, creata con fatica con sacrifici e slanci di luminosità pirotecniche.
Tutto colora la nostra esistenza, in un balletto continuo tra figure protagoniste e sfondi imprevedibili.
Dovremmo poter dire che sono belli tutti i colori della nostra esistenza e che così non sarebbe, se non per la complementarietà delle situazioni, per il buio e la luce delle sfumature che fanno l’ armonia nella cornice dell’ insieme.
Non ci sarebbe nulla da rinnegare, tanto meno da ritoccare del dipinto che siamo, di ciò che viviamo o che abbiamo vissuto con i colori più faticosi da guardare e pesanti da sopportare, così come siamo, siamo il nostro capolavoro.
Non dovremmo permettere a nessuno di ritoccarci o di ritoccare altri, dovremmo poter dire, che se non fosse questo o quello, non sarebbe autentico e meraviglioso.
Come la tela, la vita è come un frutto che affonda la linfa nelle sue radici profonde e sommerse e immerse nel putrido concime e nel fango, da divenire frutto e profumo meraviglioso. Dedicato ad e .
giorgio burdi
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Che meraviglia, GOOGLE ci ha cambiato la vita
Cosa vuoi trovare? Eccolo Google li ha già tutti tra un po un appl per prendere il caffè in rete e sentire anche il suo profumo
Che cosa studia la psicologia? Studia non la mente, nemmeno il pensiero, tantomeno l’ anima o lo spirito umano, non studia affatto le questioni del cuore, ma il comportamento umano.
Google ha cambiato la nostra psicologia, perché ha cambiato le nostre abitudini di vita e i nostri comportamenti.
Google ha migliorato il nostro tenore di vita , come una guida materna che non chiede nulla e ti conduce sempre ad una destinazione.
Stasera dove andiamo? Avrei il desiderio di andare a teatro qui a Roma e vedere una rappresentazione su Pirandello. Una voce antica del passato mi suggerisce: si, ma dove lo “peschi”? Mi ricordo, ad un tratto, di essere un uomo del presente, l’ avevo quasi dimenticato e : Vuoi vedere che google lo sa? Dunque, digitiamo: Pirandello teatro Roma. Cento milllisecondi en voilà:
Teatro Flavio;L’amica delle mogli;Testo: Luigi Pirandello;Regia: Franco Venturini;Cast: Franco Venturini, Federica De Vita, Chiara Conti, Maurizio Venturini;Dal 5 Dicembre 2012 al 1° Febbraio 2013. Per informazioni: www.teatroflavio.it.
Fantastico, Magia delle Magie, genialità delle intelligenze umane, genio della lampada, olimpo del piacere umano, gratificatore immediato, il coitus del search.
Tutta la ricerca in un semplice suono: click.
Che meraviglia sono nel futuro e non ci faccio neanche più caso, perché google è il futuro, ogni desiderio si fa realtà, è un sogno reale, tutto naturale e semplicemente complesso come la geometria derivata dell’ intelligenza, siamo nel paese di Alice…..
Mai, e dico poi mai, vorrei tornare indietro in un passato senza google, senza comunicazioni così immediate, in cui ogni desiderio stentava a crederci, veniva represso nella sua alba, perché impossibilitato ad esistere nella sua concezione e realizzazione.
Sicuramente nel passato c’era più riflessione, più senso dell’ attesa, ma perché demonizzare sempre il presente con i suoi ingegni, è sacrilego, a vantaggio di un passato che ha il merito di aver sofferto e lavorato tanto per realizzare questi fantastici strumenti, per farci vivere dignitosamente nel presente. Lavoriamo per una vita migliore, ma poi, molto spesso rischiamo di non riconoscercela.
Oggi che cosa ci manca e cosa sottraiamo al tanto osannato passato, insieme alla riflessione abbiamo una marcia in più, la pragmatizzazione della riflessione, è semplicemente tutto meraviglioso .
In un’ epoca di crisi come questa, sarebbe molto facile non accorgersi di tali risorse e fare di tutta l’erba…. una crisi.
Io, invece, proporrei un Nobel a Larry Page e Sergey Brin, fondatori di Google, perché, dal fatidico 15 settembre 1997, hanno migliorato decisamente lo stile e qualità della vita dell’ intero nostro pianeta. Semplicemente geniali.
Grazie di cuore Google5
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Una psicoterapia che ha dell’incredibile ma vera
Dalla Cina gli psicologi propongono cinque minuti in una bara che ti cambiano la vita
Secondo il filone classico della psicoterapia l’aiuto dato in analisi per “riaffacciarsi alla vita” dopo continue e forti sofferenze è un processo lento e graduale che comporta una adattamento del cervello alle nuove condizioni di vita.
La rinascita psicologica dovrebbe essere tutt’altro che shoccante, ma a quanto, quasi per moda, molti la prediligono è la ricercano.
Avviene cosi’ in Cina, dove è stata sperimentata una nuova tecnica di psicoterapia che consiste nella simulazione, da parte del paziente, dell’esperienza del decesso.
Il “rito” si svolgerebbe cosi’: i pazienti che vogliono sottostare a questo trattamento contro i problemi psicologici, vengono condotti in una piccola stanza dove è collocata una bara e prima di entrarvi devono scrivere un testo con le loro ultime volontà ed emozioni. Il paziente, cosi’, viene coperto con un panno bianco sul volto e in seconda battuta viene chiuso il coperchio della bara.
Per 5 minuti l’apparente defunto puo’ ascoltare un canto funebre e dopo il breve riposo l’atmosfera macabra viene interrotta dal pianto di un bambino.
A quel punto lo psicoterapeuta apre la bara e secondo Tan Yulong, gestore della clinica, il paziente dovrebbe provare immediatamente una sensazione di rinascita con una visione del tutto nuova sulla sua vita.
Il tutto per la modica cifra di 350 euro.
Piu’ che terapia della morte la chiamerei la “clinica dell’orrore”, ma a quanto pare, a volte certe terapie d’ urto, che non so fino a che punto possano definirsi psicoterapie, farebbero acquisire il senso delle cose.
Alessia Potere Psicologa
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Ora vivo tutti i miei giorni non aspettando Godot
La mia perfezione è nella consapevolezza che essere “a metà” – come a volte mi definisco – è essere tutta di un pezzo, se sarò capace di scegliere e di decidere
Le scrivo ancora Dottor Burdi, e non sarà l ultima volta, ma sarà la lettera del GRAZIE. Grazie per avermi accolto, per avermi ascoltato,per avermi sostenuto da vicino e da lontano.
Grazie per i nostri carteggi su whatsapp e per le chiacchierate su Skype… in un unica e piccola parola come può esserlo il GRAZIE racchiudo il senso del mio percorso in cui mi sono sentita presa per mano nel viaggio dentro me stessa, dentro le mie paure e le mie emozioni che ancora oggi convivono con me, non come ombre che mi inquietano ma come i simboli della mia perfetta imperfezione, come espressione di una me completa nell’incompletezza, nella consapevolezza che essere “a metà” – come a volte mi definisco – è essere tutta di un pezzo , completa se figlia di in un divenire continuo, con la spinta a intraprendere viaggi nuovi, nuove esperienze che contribuiranno alla mia crescita!
E mi sento cresciuta e mi sento percettiva e so che quella mano invisibile che mi ha indicato la strada era la sua e la sua voce il mio conforto quando perdevo il senso.
Ho scritto del significato del medio e dell’ anulare.. e pensavo al ruolo dell’ indice..ora si materializza davanti a me il suo di indice che mi indica la mia strada e il suo pollice che mi da l’ok.
Solo che io so che per apprezzare un cambiamento bisogna saper soffrire e saper essere pronti a guardarsi dentro ma soprattutto bisogna essere consapevoli che non esistono mani con le bacchette magiche ma solo mani nude, le nostre, su cui fare affidamento con cui arrampicarsi nella vita per cercare di goderci la vetta.
Ora lo so, busogna mettersi in gioco e scommettere su di noi senza pensare di essere jolly senza pensare che la lotta non esiste, senza aspettare Godot, perché niente di quello che non ci conquistiamo può avere il sapore della vera vittoria.
Non sono perfetta non voglio esserlo.Arriva un momento in cui bisogna cominciare a camminare da soli.
Lei rappresenta per me la mia cassetta degli attrezzi.
Mi ha regalato tutti i mezzi per capire, e sento il mio bagaglio pieno al punto da incamminarmi lasciando la sua mano…
Forse cadrò anzi so che cadrò ma so che non dimenticherò la sua voce e la sua mano e anche quando cadrò non mi spaventerò della mia imperfezione..ma sarà quella esperienza in più che mi porterò dietro, quella sensazione in più che contribuirà a costruire la mia bella, percettiva completamente incompleta e sempre alla ricerca della mia persona!Buona domenica dottore
Tiziana
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Il lavoro sul corpo un accesso all’inconscio
il corpo che parla
Abituati a comunicare con il linguaggio verbale, ci siamo dimenticati che anche il corpo parla, anzi a volte urla.
Se è vero che la psiche influenza il soma ed il soma puo’modificare la psiche, ad un livello piu’ profondo soma e psiche costituiscono un nucleo unitario, anzi non si distinguono affatto.
Ecco perché si crea una osmosi tra esperienza corporea ed il linguaggio verbale.
Il corpo è la sede dove vengono trattenute le emozioni (esempio: la tristezza a livello della gola, la rabbia nella pancia) ed attraverso il corpo le stesse possono essere elaborate, cosi’ da abbandonarsi alla profondità dell’esistenza, sciogliendo le difese che hanno lo scopo di proteggere l’individuo da cio’ che non vuole riconoscere o fare.
Queste difese se non sciolte comportano un blocco emotivo causando, a volte, effetti deleteri sul corpo.
Attraverso il lavoro di lettura sul corpo, che permette di rintracciare affetti e ricordi antichissimi, facenti parte dell’ esperienza pre – verbale del paziente, si guida lo stesso verso una maggiore percezione e consapevolezza di aspetti del se’ e questo ha notevoli e durevoli conseguenze psicologiche.
In tal modo si puo’ raggiungere uno stato di liberazione : la catarsi.
Alessia Potere Psicologa
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Cos’è l’ Amore ?
Riesco ad Amare solo se mi Amo così come sono
COS E’ L’AMORE ?
La vita di un uomo è scandita dal passare dei giorni, dei mesi, degli anni e tanti sono i periodi in cui mi fermo a pensare, tranquillo sul letto guardando il soffito, provando a capire cos è realmente l’amore…
Guardando il vocabolario, trovo tante definizioni di amore ma, tutte indicano come amore un sentimento verso una seconda persona, animale ed oggetto che sia.
Stando così, quindi, è giusto stare male quando si soffre d’amore, perchè vuol dire che viene meno una parte importante ben chiara e precisa.
Fin quì tutto chiaro e apparentemente lineare come ragionamento, facile da spiegare e da capire. Allora perchè anche quando sento di avere tutto nella mia vita mi accorgo che questo famigerato AMORE non lo sento, non lo provo e non lo conosco?
Per chiarire un pò le idee, ho deciso di guardare qualche film d’amore…. Il risultato?
in due ore e mezza di film tutto è già scritto, presenta una coppia di persone o due perfetti sconosciuti che, dopo situazioni drammatiche, imbarzzanti o per giuta pericolose si baciano e chiudono cn un felici e contenti….. e Poi?
Poi un agghiacciante sipario cala, perchè mi viene voglia di avere una vita come quella dei film, eppure nonostante tutto mi domando, ma senza un l’aiuto di un regista e l’uso di telecamere vivrebbero davvero felici e contenti?
Ritorno alla realtà sempre con lo stesso dubbio e con tante domande in più…E’ passato del tempo, ho scoperto nuovi orizzonti, nuove realtà e ho condotto un importante cambiamento nella mia vita iniziando un percorso psicoterapeutico per imparare a gestire le mie ansie.
Dopo 6 mesi sono ritornato a pormi la stessa domanda da 1 milione di euro….
Per anni mi ero limitato a riempire ed adattare il bisogno di dare e ricevere amore con tante ragazze diverse, cercando la scintilla o il il vero amore…Nel grande puzzle della mia vita nel tassello vuoto dell’amore ho cercato di infilarci davvero di tutto, fingendo o illudendomi di avere il pezzo giusto, ma nn era così..
Ho finalmente capito che l’amore è un sentimento strettamente personale, dove solo se riuscissimo a riconoscere noi stessi, riusciremmo a dare la giusta importanza in ciò che crediamo, che proviamo, riuscendo ad amare tutto ciò che è intorno noi.
Ho imparato ad amarmi, amo come mi muovo, amo come mi vesto, amo come ballo e come corro, amo come vedo tutto in modo diverso ma, soprattutto, AMO come AMO…
Se potessi rappresentare l’amore direi che la vedo come una piantina che coltivo dentro, dove, ogni giorno che passa si nutre di autostima, di gioie, di soddisfazioni e cresce, cresce, cresce ed impianta saldamente le sue radici forti e sicure diventando un albero bello e maestro.
Più è bello questo albero e più la gente si fermerà ad osservarlo, fino a diventare un’attrazione… Si perchè quando sei innamorato tutti lo notano, tutti ti cercano per avere la ricetta della tua felicità e l’essenza del tuo benessere. E quando dici TI AMO ad una persona o ad un amico/a vuol dire che ami te stesso e vuoi condividere con lui o lei il segreto della tua felicità.
L’amore è il bisogno più profondo della nostra psiche di essere accettati da noi stessi.
L’uomo non può vivere senza amore perchè avrebbe una vita priva di senso, senza anima e, fino a quando lungo il nostro percorso non raggiungeremo la giusta consapevolezza, non faremo altro che accontentarci della felicità degli altri.
p.s.Doc le sarei grato se in fondo alla lettera mettesse il mio nome, perchè ho smesso di vivere nell’anonimato e mi piace vedere sempre e cmq la luce del sole ed ora lo apprezzo ancora di più.
Gianpiero