Settimanale Psicologo Roma : IL CARAMBOLISTA
I condizionamenti e l effetto carambola
IL CARAMBOLISTA
I condizionamenti e l’ effetto carambola
La sequenza degli eventi nella nostra vita, possono ripetutamente prendere direzioni imprevedibili, indesiderate, sulla base di condizionamenti, mentali e ambientali inevitabili.
Abbiamo condizionamenti di natura soggettiva, sociale e ambientale. Alluvioni che spostano i binari di una freccia, costringono i passeggeri al trasbordo su Pullman, tali da far annullare, per enorme ritardo, appuntamenti con un paziente, che disperato si separa.
Il condizionamento in genere, lo definisco ” effetto carambola ” .
Caramboliamo in tutti i modi, in tutte le forme e con tutti i contenuti. Tutto ci tocca e ci sposta da lì, dai pensieri, nei luoghi e nella vita, cambia i nostri percorsi e i nostri progetti. La peggior carambola che ci possa capitare è quella con i pensieri paranoici, pronti a farci rimbalzare da una percezione, ad un’altra opposta, da una persecuzione all’ altra.
Nelle nostre proiezioni, la realtà viene trasfigurata sulla base dei nostri shock.
La vita prende direzioni folli, interpretative sulla base di certi ricordi che galleggiano come relitti sull’ oceano mentale .
Non c’è il non condizionamento. Tutto è condizionamento, che venga desiderato o meno. Subiamo orientamenti e disorientamenti da tutte le parti, per ritrovarci in situazioni e luoghi desiderati ma il più delle volte indesiderati.
Chi si lascia condurre da ciò che chiama destino, ha più opportunità di farsi scarambolare dagli eventi, rispetto a chi ha più cognizione di essere continuamente soggetto a condizionamenti continui da evitare.
Siamo delle continue palle matte scarambolanti tra pensieri, sentimenti, oggetti, denaro, scelte, luoghi e persone, che ci lucidano e ci ammaccano di continuo come atomi di folle energia.
Tutti partecipi, l’uno verso e contro l’altro, l’ uno causa e l’ effetto dell’ altro, in una oscillazione cosmogonica globale.
Lo scarambolare è un ectoplasma in movimento, una continua metamorfosi di perimetri e geometrie frattali con funzioni logaritmiche esponenziali.
Scaramboliamo da situazioni tridimensionali a 2D, dal colore al bianco e nero, dal buio alla luce, dal bello al cattivo tempo.Lo scarambolare è la madre del nostro umore cangiante, della nostra bipolarità, è il nostro metereopata antipatico, la danza tra psicosi e regolarità .
Dietro di noi lasciamo scie di percorsi imprecisati, ci alterniamo tra attori e le frustrazioni delle comparse.
Nel continuo scarambolare dovremmo poter tutelare il nostro attore depersonalizzante
Se il condizionamento è inevitabile, potremmo almeno decidere su quale tipo di condizionamento investire.
Il nostro istinto ad esempio, ci trasporta in situazioni altrettanto imprevedibili, ma è una imprevedibilità almeno soggettiva non intersoggettiva .
Meglio un imprevedibile costruito sulla base del proprio istinto, che uno caratterizzato dagli eventi del destino.
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : GENITORIALITÀ E OMOSESSUALITÀ
Omosessualità e il diritto di normalità
GENITORIALITA’ E OMOSESSUALITÀ
Omosessualità e il diritto di normalità.
Questa é una lettera rivolta a tutti i genitori.Ai genitori credenti e quelli atei, ai genitori permissivi e a quelli severi; ai genitori supportivi e presenti e a quelli disfattisti ed egoisti; ai genitori troppo sentimentali e a quelli freddi e cinici.
Siamo bombardati da notizie sempre più agghiaccianti:genitori che ripudiano i propri figli, li disconoscono e li ostracizzano in ogni modo solo perché scoprono che questi amano una persona del loro stesso sesso.
Alcuni genitori hanno ostacolato e impedito queste relazioni; altri hanno costretto i figli a partecipare a gruppi religiosi in cui venivano praticate le tanto discusse terapie riparative;altri ancora hanno operato pressioni psicologiche sui propri figli altamente distruttive e angoscianti facendoli credere di essere dei perversi, dei dannati, condannati a subire le pene dell’inferno; li hanno fatti sentire sporchi, contro natura, immorali.
Quali sono i risultati?Angoscia, sensi di colpa, depressione e in non pochi casi il suicidio.Per non parlare del rapporto deteriorato o del tutto interrotto tra genitori e figli.Rapporto che più di qualsiasi altro dovrebbe essere intimo, rassicurante, supportivo, amorevole, accogliente.
Vorrei dire a questi genitori che l’ultima cosa al mondo che un figlio vorrebbe fare è deluderli.Nella maggior parte dei casi un figlio comincia una lotta contro se stesso nel momento in cui si rende conto di essere attratto da persone del proprio stesso sesso.
Una lotta generata proprio dall’amore che ha per voi e dal terrore di dispiacervi e addolorarvi.La maggior parte degli psicologi a Roma ricevono tantissimi ragazzi omosessuali che chiedono disperatamente aiuto per cambiare il proprio orientamento sessuale e sapete perché?Il primo motivo che li spinge ad avanzare tale richiesta disperata é non volervi deludere.
L’amore, cari genitori, non ha mai ucciso nessuno, nemmeno quello tra due uomini o tra due donne.L’amore che uccide é quello egoista e vittima della cultura arretrata e maschilista che vi impone di fare di tutto affinché i vostri figli si adeguino ai canoni “standard” della nostra società che prevedono la scelta eterosessuale come quella più giusta e naturale.
La vera tragedia non dovrebbe essere quella di scoprire che il proprio figlio é omosessuale. Chiedete ai genitori che vedono i propri figli deperire giorno dopo giorno a causa di un cancro se sono più o meno fortunati di voi.
Chiedete ai genitori che hanno visto i propri figli consumati dalla lotta contro una dipendenza se avrebbero preferito scoprire l’omosessualità del proprio figlio piuttosto che la tirannia fagocitante della dipendenza.
Cercate di ascoltare davvero i vostri figli, non li giudicate, non li condannate alla mancanza di autostima, all’odio verso se stessi, al desiderio di essere qualcun altro. E soprattutto non condannateli a vivere un’identità inautentica e fittizia e una vita che non é la loro ma la vostra.Non condannateli all’infelicità. L’amore é felicità.
Tutti abbiamo il dovere di essere felici. Evviva l’amore in tutte le sue forme.
Alessia L.
ContinuaRELAZIONI LONGEVE
sono le
RELAZIONI STIMOLO
Cosa rende una coppia fertile e feconda ? Non è solo una questione cellulare concepire, ma di stimoli condivisi.
La totale dedizione l’un l’ altro trova l’ energia negli stimoli reciproci, in una sinergia lenta, calma, rilassata, ma continua tra output e input circolari ed ellittici, trasversali e tridimensionali, verso e da tutte le direzioni.
La relazione è sempre comunicazione se c’è, non esiste la non relazione, in essa tutto è comunicazione, basta esserne recettivi, che sopiti.
Le relazioni sopite entrano nella fase dell’ impasse, se restano scontate e sono dovute, vengono preferite a vantaggio di una tranquillità, perché le relazioni stimolo, per loro natura, tirano fuori tutto, mettono a nudo, fino alla risoluzione, a maggior vantaggio di una successiva relazione potente.
Una relazione stimolo non conosce perimetri, ne orizzonti, ne confini, è oceanica, svetta da gli azzurri abissi, al cielo terso, carambola dal sole più accecante, al buio denso, non teme di ficcarci il naso, di argomentare, ne per il gusto di parlare, ma per scovare e condividere pulsazioni.
Le relazioni stimolo elevano, da prospettive a bassa quota, dal filo d’ acqua ai fondali, dalla banchisa all’ iceberg sottostante, all’ insolito strabiliante, dall’ ordinario fatto di silenzi, a parole traduttrici di pensieri, inizialmente fugaci, ma poi tangibili, che le puoi toccare lì dove vibra il cuore.
Una relazione stimolo, è l’ arte del parlare ininterrotto, che scruta oltre il pensiero, le sensazioni e le parole, in un motus perpetum circolare in orario ed antiorario, una vite filettata senza fine.
Una relazione stimolo, è l’ arte del vedere, dell’ osservare tra i dettagli della pelle, ciò che passerebbe inosservato quando si guarda soltanto ma non si vede, è uno switch in off che passa su on.
Una relazione stimolo e saper scandagliare un volto passato allo scanner un milione di volte su un sorriso, su una ruga che tradisce una parola col naso lungo o sull’ annuire una mezza verità svelata in una ruga.
La relazione stimolo è una relazione attenta, all’ uno e ai dettagli dell’ altro, è puntuale e sorridente, si bea e si compiace di ciò che svela in una continua condivisione bidirezionale, uno stato di quasi adorazione e contemplazione, rappresenta il senso, nel suo più elevato significato, di ogni attimo dei nostri attimi.
La relazione stimolo è la RELAZIONE, è longeva, è un bacio a se stessi e all’ altro interminabile, instancabile, attraente, è continua seduzione fluttuante come un’ onda, un ballo leggero nel vento, longevità della mente, un continuo lasciarsi andare come in un surf, eeee vaiiii..
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : LOVE OR EVOLE
La pillola per disinnamorarsi e non provare più emozioni
LOVE OR EVOL ?
La pillola per disinnamorarsi
e non provare più emozioni
Oggigiorno, sembra che una delle preoccupazioni primarie sia la ricerca dell’anima gemella, dell’amore vero o in generale dell’amore.
All’improvviso tutti si scoprono filosofi o esperti delle relazioni sentimentali, dietro lo schermo del pc.
Quanti in realtà nella vita reale si mettono in gioco ? Nei fatti le stesse persone che sembrano essere spinte alla ricerca del partner giusto, creano delle barriere emotive dal vivo.
Distacco, freddezza, disimpegno, ma soprattutto alibi nell’accusare l’ altro. Tutto questo diventa terreno fertile per favorire l’evitamento della sofferenza d’amore.
Se love significa amore, cosa può indicarne il contrario?
Un Professore dell’Università di Philadelphia, Prof. M. Karplus ha guidato un gruppo di ricerca che ha sintetizzato una pillola chiamata Evol, il contrario di Love .
Evol è una pillola che inibisce alcuni neuro trasmettitori del cervello prodotti normalmente nella fase dell’innamoramento.
Così che, una volta assunta in presenza della persona, verso la quale non si vuole rischiare la “cotta”, o la si vuole dimenticare, si è al sicuro da sofferenze.
Nei fatti Evol aumenta la produzione di molecole legate alla tristezza e alla depressione, in modo da far associare alla persona potenziale gli stati emotivi negativi, favorendone il distacco.
Tra pillole utili alla sfera sessuale e quelle utili alla sfera emotiva pare che l’essere umano stia diventando bionico eludendo le emozioni che sono il motore della vita.
alessia potere
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : LOTTERAI. L’ OTTERRAI. LO TERRAI
Si nasce da soli, ma poi perché si vive in virtù di qualcuno
LOTTERAI. L’ OTTERRAI. LO TERRAI.Si nasce da soli, ma poi perché si vive in virtù di qualcuno ?
Dopo un periodo di percorso di analisi, ho provato emozione nell’aver guardato finalmente in faccia la mia realtà, sicuramente non bella ma determinante per ME.
Doc, con Il tuo è un bellissimo lavoro, apri gli occhi e ci fai entrare luce dove per Tanto, troppo tempo c’è stato buio.
Quella luce è così bella ma anche così dolorosa che a guardarla ci vedi la verità riflessa.
Quella che non ho mai voluto guardare, quella che seppur fa male, è l’essenziale che ti tiene in vita.
A volte mi chiedo come diamine abbia fatto a non vivere per tutti questi anni.
Ho solo sopravvissuto ma la vita è altro. La vita è decidersi, scegliere, rischiare, vivere in Prima linea e non stare nelle seconde file a far da spettatore di me, aspettando sempre gli altri per non iniziare mai.
La vita non è rimanere in trincea, ma andare allo scoperto, affrontare il tuo problema, tutto è più complicato fino a quando non agisci.
Oggi sono io a scegliere, a giocare ed anche lottare se serve per ME. Per ciò che sono e per conquistare e mantenere la mia realtà.
E così assurdo pensare che si nasce da soli e poi si vive in virtù di qualcuno o ci si lascia vivere.
Assurdo averlo fatto !Tu Giorgio, hai tirato fuori me stessa e l’hai messa in mostra davanti a me !Io ho tirato fuori un’altra me la vera me, prima ero la maschera di una tragedia.
Tu mi hai aiutata ad eliminare dalle scene un’attrice e a far venir fuori la vera protagonista di me.
Adesso non so come andrà a finire nella mia vita privata, ma so che qualunque sia la strada sarò solo io a sceglierne la meta.
Non finirò mai di ringraziarti per avermi acceso la luce dentro e per aver riportato la via nel mio cuore.
Ho riscoperto con te quanto sia bello, divertente essere se stessi esseri umani, credere nella mia spontaneità, mi ha reso allegra, schiattosa e spiritosa non trattenendosi più.
Quanto più si è se stessi tanto più il mondo ti risponde in modo autentico, perché solo di fronte alla falsità si ottiene falsità, ma se inizi ad essere ciò che sei, e non la fotocopia di qualcos’altro , costringi il mondo a fare altrettanto e i rapporti cambiano in meglio o li lasci andare.
Ho imparato ad essere la prima , molto più divertente che fare da comparsa e che la psicoterapia, l’ analisi , è una torcia potente, che ti indica la direzione, ma la strada spetta a te percorrerla!
GRAZIE DOC, GRAZIE GIORGIO
Tina S.
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : RESPIRAZIONE PRANAYAMA E YOGA DEL SUONO
Scelgo di essere imperfetta, ascoltando il mio cuore .
MEGLIO IMPERFETTI E STAR BENE, CHE PERFETTI PER STAR MALE. Scelgo di essere “imperfetta”, ascoltando il mio cuore .
Una vita dedicata alla ricerca della perfezione: essere la figlia perfetta, la studentessa perfetta, la ragazza casa e chiesa perfetta, la fidanzata perfetta, la moglie perfetta.
Una vita dedicata ad accontentare tutti ma mai me stessa. Una vita incentrata sul senso del dovere, sul “vorrei ma non posso”.
Faccio una scelta dopo l’altra, come se tutto fosse già deciso da qualcun altro: la scuola, le amicizie, lo svago, il fidanzato, il matrimonio.
Mi ritrovo a scegliere sulla base di un unico fattore ovvero ciò che mi hanno insegnato sia giusto.
Mi va bene, mi sento al sicuro, mi sento apposto con la mia coscienza. Sono la figlia perfetta, la moglie perfetta, la timorata di Dio perfetta.
Poi qualcosa va storto, qualcosa che non avevo calcolato, l’imperfezione entra nella mia vita perfetta.
Smetto di amare chi dovrei amare e comincio ad amare chi non dovrei amare. Comincio la psicoterapia, mi confronto con persone così imperfette ma tremendamente affascinanti, libere, felici.
Mi lascio andare, scrivo infinite lettere, poesie e messaggi d’amore poi mi pento, mi scuso, non posso, non posso amarti; cambio di nuovo idea, riscrivo lettere, poesie, messaggi d’amore, mi sento bene, mi sento viva; comincio ad ascoltare il mio corpo, i suoi impulsi, li assecondo.
Mi sento in colpa, non dovrei, è contro tutti i valori in cui ho creduto finora. E la guerra interiore ha inizio.
E’ come stare su un altalena che non si ferma mai: una parte di me ha fame di libertà, di spensieratezza, di leggerezza, di fare l’amore con la persona che desidero da più di un anno, semplicemente ha voglia di essere imperfetta.
L’altra parte di me mi giudica, mi fa sentire in colpa, mi angoscia e mi soffoca, mi dice che devo continuare a essere la ragazza idolo, che sacrifica se stessa e i propri desideri per fare quello che è giusto.
Mi interrogo: cosa mi rende davvero felice?Mi rendo conto di non conoscere me stessa, di non essere mai entrata in contatto con me stessa.
Sono così preoccupata e concentrata sul non lasciarmi andare per paura di sbagliare che non riesco più a capire cosa voglio davvero.
Non so chi sono veramente, mi sento una macchina che esegue ordini senza vagliarli criticamente.
Non sono felice.Mi sento libera e sento di essere me stessa solo in studio, quella volta a settimana.
Sto cominciando a capire chi sono e cosa voglio. Sto cominciando ad assaporare la felicità. Che senso ha vivere una vita di sacrificio e di rinunce, una vita perfetta ma infelice?
Io scelgo di essere felice. Scelgo di essere “imperfetta”.Scelgo di ascoltare il mio cuore e il mio cuore mi sta portando da Te. Aspettami amore mio, sto arrivando.
Alessia L.
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : MEGLIO IMPERFETTI E STAR BENE, CHE PERFETTI PER STAR MALE
Scelgo di essere imperfetta, ascoltando il mio cuore .
MEGLIO IMPERFETTI E STAR BENE, CHE PERFETTI PER STAR MALE. Scelgo di essere “imperfetta”, ascoltando il mio cuore .
Una vita dedicata alla ricerca della perfezione: essere la figlia perfetta, la studentessa perfetta, la ragazza casa e chiesa perfetta, la fidanzata perfetta, la moglie perfetta.
Una vita dedicata ad accontentare tutti ma mai me stessa. Una vita incentrata sul senso del dovere, sul “vorrei ma non posso”.
Faccio una scelta dopo l’altra, come se tutto fosse già deciso da qualcun altro: la scuola, le amicizie, lo svago, il fidanzato, il matrimonio.
Mi ritrovo a scegliere sulla base di un unico fattore ovvero ciò che mi hanno insegnato sia giusto.
Mi va bene, mi sento al sicuro, mi sento apposto con la mia coscienza. Sono la figlia perfetta, la moglie perfetta, la timorata di Dio perfetta.
Poi qualcosa va storto, qualcosa che non avevo calcolato, l’imperfezione entra nella mia vita perfetta.
Smetto di amare chi dovrei amare e comincio ad amare chi non dovrei amare. Comincio la psicoterapia, mi confronto con persone così imperfette ma tremendamente affascinanti, libere, felici.
Mi lascio andare, scrivo infinite lettere, poesie e messaggi d’amore poi mi pento, mi scuso, non posso, non posso amarti; cambio di nuovo idea, riscrivo lettere, poesie, messaggi d’amore, mi sento bene, mi sento viva; comincio ad ascoltare il mio corpo, i suoi impulsi, li assecondo.
Mi sento in colpa, non dovrei, è contro tutti i valori in cui ho creduto finora. E la guerra interiore ha inizio.
E’ come stare su un altalena che non si ferma mai: una parte di me ha fame di libertà, di spensieratezza, di leggerezza, di fare l’amore con la persona che desidero da più di un anno, semplicemente ha voglia di essere imperfetta.
L’altra parte di me mi giudica, mi fa sentire in colpa, mi angoscia e mi soffoca, mi dice che devo continuare a essere la ragazza idolo, che sacrifica se stessa e i propri desideri per fare quello che è giusto.
Mi interrogo: cosa mi rende davvero felice?Mi rendo conto di non conoscere me stessa, di non essere mai entrata in contatto con me stessa.
Sono così preoccupata e concentrata sul non lasciarmi andare per paura di sbagliare che non riesco più a capire cosa voglio davvero.
Non so chi sono veramente, mi sento una macchina che esegue ordini senza vagliarli criticamente.
Non sono felice.Mi sento libera e sento di essere me stessa solo in studio, quella volta a settimana.
Sto cominciando a capire chi sono e cosa voglio. Sto cominciando ad assaporare la felicità. Che senso ha vivere una vita di sacrificio e di rinunce, una vita perfetta ma infelice?
Io scelgo di essere felice. Scelgo di essere “imperfetta”.Scelgo di ascoltare il mio cuore e il mio cuore mi sta portando da Te. Aspettami amore mio, sto arrivando.
Alessia L.
ContinuaPartecipazione a Uno Mattina su Rai1 (Puntata del 2 settembre 2015)
Puoi rivedere l’intervento del Dr. Burdi cliccando sull’immagine qui sotto.
L’inizio dell’intevento è al minuto 34:00
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : FIDARSI AFFIDARSI
entrare in sintonia con la vita, variazioni sul tema
FIDARSI AFFIDARSI : entrare in sintonia con la vitaVariazioni sul tema
Le strade vanno avanti da sole, si dispiegano, sono già srotolate, se le perdi, e continui a camminare e ti lasci andare, le puoi ritrovare, basta solo andare, viaggiare, serenamente fluire.
A volte, mossi dalle nostre insicurezze, dalla continua necessità di conferme tanto attese, provochiamo gli eventi.
Ci ostiniamo a perseguire alcuni obiettivi oltre misura, come se senza quegli obiettivi fossimo “nulla”, a costo di perdere noi stessi, la nostra identità, la nostra dignità…
Eppure i percorsi, i tempi e gli altri non vanno forzati
La vita ci parla, ci manda i suoi segni, ci indica le strade.
Basterebbe fermarsi un po’ di piu’ ed avere il coraggio di ascoltare le verità che si celano dietro gli eventi… verità che a volte suggeriscono dolorosi cambiamenti di rotta, cambiamenti personali, oppure semplicemente un fiducioso abbandono..
Alle volte è importante saper stare fermi, sedersi, guardarsi dentro e intorno, curare la quiete e saper aspettare…. dimenticando per un po’ le nostre aspettative, i nostri vuoti abissali che vorrebbero essere riempiti in un solo istante…
Per entrare in sintonia con il ritmo della vita ed essere condotti verso le nostre vette piu’ alte..
Una pianta non cresce con la forza, quando lo desideriamo noi, ha il suo ritmo, vuole solo ossigeno, luce ed acqua, per poi fiorire quando meno ce lo aspettiamo.
E’ bello e utile sapere che non dobbiamo sempre “fare”, ma che possiamo lasciarci del tempo, per far emergere la verità delle cose, dei sentimenti, senza ansia, perché la verità è sempre piu’ forte… è il nostro cuore, la cosa più preziosa che abbiamo.
laura cecchetto
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : Fuori dall’ombrello della paura
Il coraggio di prendere tutto ciò che la vita ti offre, per essere consapevoli e più felici
Fuori dall’ombrello della paura Il coraggio di prendere tutto ciò che la vita ti offre, per essere consapevoli e più felici!
Non schermarti, non proteggerti; lascia che la vita ti abbracci, raccogli tutte le emozioni che ha da regalarti, ed avrai l’aspetto di una persona consapevole, felice e coraggiosa!
Non correre, guardati intorno, assapora il presente: che il tuo obiettivo sia drogarti della vita di ogni giorno, e non percorrerla ciecamente nella direzione a senso unico di un obiettivo fissato troppo presto e mai messo in discussione.
Siamo esseri umani:abbiamo mille sfaccettature, sappiamo desiderare allo stesso tempo mille cose diverse, spesso cambiamo opinioni su cose che credevamo immutabili e la vita qualche volta ci dimostra che tutto può cambiare da un momento all’altro.
Non incarceriamo la nostra vulnerabilità, non pretendiamo di mantenere sempre il controllo su noi stessi e sulle situazioni.
C’è un mare di bellezza al di là della paura.
cristiana burdi
Continua