La pulce:
Lettera al femminicida
La pulce è un parassita che ti succhia via il sangue, si nutre della tua energia, della tua vitalità, te ne priva, se ne alimenta e se ne impossessa del cibo che sei. La pulce è infima, ingannevole, ti raggira, e presuntuosamente ti manipola e ti ribalta.
La pulce è un errore, un orrore. che ti si attacca addosso, ti incapsula, ti rinchiude, ti toglie il respiro e ti rende preda, è un cannibale che ti gusta a brandelli.
La pulce è quell’uomo che sente ciò che ti manca, ti nutre di quello che ti serve, ti fa credere nel tranello di essere l’ unico indispensabile, per poi intrappolarti e strapparti l’anima.
La pulce è un vuoto narcisista, insignificante, parcellizzata, deviata, malato pervertito in frack, un’aberrazione cromosomica. È talmente assente a se stessa che necessita della tua vita per esistere.
La cosa peggiore è che la pulce sceglie la sua preda, sulla base di quanto piu essa soffra, è un ombra che si nutre di quella poca luce che ti resta, più brilli più ti sceglie. Ti rinchiude, ti controlla, detesta il tuo sorriso, lo schiaccia, ti logora.
Si prende come fossi una schiava e lui il tuo padrone. La tua bellezza, la tua gioia, la tua innocenza e la tua forza, la tua voce, i tuoi occhi, il tuo corpo, lo rendono migliore, fino a prenderti la vita come un vampiro.
La pulce è avida, egoista, bugiarda, ti confina, ti tiene segregata, ti isola, ti assoggetta, è muffa, infetta tutto ciò che tocca, ti fa marcire, non ti lascia finché non sei putrefatta, fin quando non ti avrà prosciugata del tutto la tua linfa. Finché anche il tuo respiro non cesserà di esistere.
Contamina la tua aria, è un gas nocivo, ti stordisce e non si ferma, fin quando non avrà terminato la sua opera, la sua azione scenica, è teatro d’orrore. Per lui sei vittima sacrificale, sacrificio di cui necessita per aumentare il suo ego, e il suo potere, annientarti per dare un senso alla sua misera e inutile esistenza.
Ma la pulce ha un grande limite, essa si nutre di te, brama la tua energia, deve togliertela per averla. Ma se ti sottrai, lo fai morire. Se denunci, lo vedrai tremare. Più ne parli più ti salvi. Io ho fatto tutto questo, ne ho parlato, ho denunciato, ho lottato.
“Ti stai lasciando intimorire da una pulce”: è stata la frase la frase salvifica del mio psicoterapeuta che ha smontato per sempre l’ impalcatura delle mie paure.
Una voce fuori, come di casa, che mi rimbombava nella mia testa, tale da disintegrare in modo deflagrante i miei terrori. Una voce che mi sveglia dall’incubo, dal mio sonno. Apro gli occhi, e tutto di un tratto, la pulce che mi divorava come un tumore il cervello, torna nella sua dimensione microscopica; mi sembra un sogno ma ora posso finalmente vederla per quella che è, piccola, insignificante, inutile, larvale.
Ritrovo la forza, la mia forza, che motiva sotto i suoi tacchi, mi riprendo ciò che è mio. Mi è esploso sul volto il sorriso ed ho scelto di tornare a sorridere convinta, di tornare a vivere lontana dai suoi inganni, dalle sue manipolazioni, dal suo controllo. Ho finalmente scelto tutta me.
Ho riscoperto di quanta forza ho e che ha cercato di succhiarmi. Ho riscoperto la bellezza dei miei occhi, delle mie emozioni pra prive delle sue censure e controlli.
È Bella, la mia libertà.
Ho imparato a riconoscere le pulci, le ho viste con gli occhi della verità, non dovete temere di allontanarle, dovete urlare, parlarne, denunciarle, salvarvi, amarvi, anzi vi suggerisco che il miglior antiparassitario lo trovate in voi stesse, nella buona autostima e nel sano vostro amor proprio.
Non abbiate paura, la paura è omertà, vi rende complici. Fatevi aiutare, non chiudetevi, parlatene, denunciate, ribellatevi, amatevi incondizionatamente e come me tornerete a sorridere, tanto, questa specie di uomini, sono solo delle pulci.
ilaria
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