IL DISTURBATORE CRONICO
Toni elevati di telefonate, musica, sms, voci, rumori fisiologici e altro ancora, tutto ciò è alla base di insofferenza e di Intolleranza Sociale.
Siamo in treno, squillano i telefoni, suonerie indiscrete, sms martellanti, ripetitivi, telefonate a voce elevata che ti obbligano inevitabilmente a partecipare. In maniera passiva e forzata devi badare alla vita privata altrui, magari quando hai bisogno di scrivere, leggere, immergerti nei tuoi soli pensieri.
Trattasi di Soggetti narcisisti, auto centrati, molto lontani dal saper vivere nelle relazioni, lontani dalle competenze e capacità relazionali, dissociati dal contesto nel quale sono solo di passaggio e del quale si sentono padroni assoluti del proprio spazio e del tuo, dove, anzi il tuo spazio e tempo è il loro, risiedenti del proprio status, rispondono alla sola legge “esisto io e non più”, circoscritti e circospetti nel solo loro pensiero assoluto.
In un quasi delirio di onnipotenza, si lascia intendere che Io sono l’assoluto.
Nella maggior parte dei casi risulta essere un problema di incapacità a socializzare, una mancanza di empatia, che necessariamente chiama all’appello come si è vissuto la famiglia e il modo di vivere i rapporti, i dialoghi e la socialità in essa, e chiama anche il luogo d’eccellenza in cui può verificarsi tale fallimento, la scuola, una scuola educativa alla mancanze del rispetto e delle regole di convivenza.
Nella media, di quale tipo di personalità stiamo parlando? Di una con una autostima apparentemente elevata, per la quale è ammissibile e a volte auspicabile non tener conto del prossimo, di un Narcisista, attivo nel voler far trasparire al mondo il suo potere non educativo.
Parliamo anche di personalità antisociali, o semplicemente di personalità impulsive o distratte.
Una cosa è certa: per un motivo o per un’altro, si articolano modalità di comportamento disturbanti e di estremo fastidio all’interno di una convivenza multi trafficata che sta diventando ingestibile e sempre più nevrotizzata.
I Reiterati fastidi arrecatici sono alla base dell’intolleranza e delle nevrosi da convivenza sociale, quanta fatica per togliere il sonoro a ciò che ci circonda.
Se solo ci si potesse guardare un po più dal di fuori per rendersi conto, ma lo sguardo, ahimè, è ribaltato troppo all’interno dei propri pensieri, e non si è scortesi per cattiva fede, ma prevalentemente per abitudine, educazione e narcisismo.
giorgio burdi
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