I genitori sono i maggiori responsabili della pedofilia.
Togliamo il cellulare e Facebook ai bambini.I genitori sono i maggiori responsabili della pedofilia.
Marika ha 11 anni, nel bel pieno della sua pubertà con gli ormoni a palla, impazziti, che si preparano alla danza della vita, in piena crisi di trasformazioni fisiche e mentali. Si trova all’ improvviso un corpo di donna in una bambina.
La bambina proprietaria è impaurita, sconcertata e divertita di se. Per lei è una follia ed una festa. Nel suo corpo si sente come Alice nel paese delle meraviglie.
È un elefante in una cristalleria, si muove per scoprire le sue superdotate potenzialità sconcertanti, e cade si taglia, si fa male e si diverte. Un piccolo comandante alle prese della sua concordia.
La natura corporea impone il passo, la mente rincorre con molta fatica.Sviluppo mentale e corpo in questa fase sono asincroni. Non si comprende ancora ilPerché debba essere così .
Nella vita e nella natura tutto avrebbe una certa sincronia, tranne che in questa fase dello sviluppo. La fase pre e puberale è una fase dello sviluppo molto delicata e complessa: un rebus, un labirinto folle.
Già quella successiva relativa all’ adolescenza, che di per se è tutto dire per la sua stabilità, comunque sia, rappresenta la fase adulta della pubertà.Marika avverte solletichi dal suo corpo di donna che la sollecita ad esplorare.Si sente come un tempo quando da bambina rubava la marmellata.Allora con il piacere erogeno della sua fase orale, oggi con quello fallico genitale.
Marika allora esplora, tocca e col suo videotelefonono scatta foto.Lo dice all’ amica, condivide con lei le foto, ma d’altronde quando si fa una scoperta importante, come si potrebbe resistere dal non condividerla?
Chiede all’ amica di fare altrettanto, di fare le sue foto e di condividerle con lei. Ma l’ amica teme la mamma e desiste e ad una altra sollecitazione, arrabbiata, invia tramite WhatsApp, anche per gioco, le foto di Markca a tutta la classe, che giungono agli adulti prof e al preside. Nell’ arco di qualche istante le foto passano su Facebook e in rete. Una vera e propria epidemia radioattiva da cyber sex, un supermarket per pedofilia, anzi che dire, un cyber market dell’ ingenuità e del gioco.
Il piccolo comandante alle prese della sua concordia, in un attimo di piacevole follia ormonale, schiantato sullo scoglio del cyber sex.
Bambini alla deriva, defraudati della piacevolezza di se. Bambini resi damblè adulti, per genitori mai cresciuti.Per molti genitori è preferibile dare in mano un videotelefonino, che lasciarsi fare mille domande disattese dai figli e dedicare loro del tempo utile.
Genitore stanco, eterno figlio, distratto, nell’ intento di cercare ancora una madre sua a sua volta distratta, alienato dal lavoro.Ai bambini non regalate strumenti che li allontanerebbero da voi.Dialogo zero, ma apprensione al max . Li si scarica su whathapp con conseguenze devastanti.A tutto c’è un limite, ai bambini non va data la sfera di cristallo sul mondo all’ interno del quale potrebbe regolarmente precipitare.
Togliamo i telefonini ai bambini e ricordiamo che non si può essere genitore a caso o per incidente, ma richiamiamoci alla responsabilità di adulti e impariamo a dialogare col bambino dentro e fuori di noi, perché il bambino vive e cresce serenamente nel dialogo, invece facciamo di loro degli avatar, precipitandoli nella sfera del cyber, attrezzandoli di piattaforme di controllo e gestione globale di informazioni impazzite.
giorgio burdi
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