Cronologia dei rancori: L’ aiuto dello psicologo per rivederli e per risolverli. Il nostro quotidiano continuamente viene turbato da una continua cronologia di rancori mai risolti che compromettono e determinano la nostra serenità presente e ci fanno
parcheggiare in un eterno passato.
Cronologia dei rancori
Parte Prima
Caro Dottor Burdi, le scrivo per illustrarle la cronologia del mio rancore nei confronti di Margherita, la persona verso cui in questo preciso momento provo questo sentimento.
I rancori hanno iniziato a svilupparsi subito dopo pochi giorni dalla nostra conoscenza. Sin da subito sono iniziati una serie di atteggiamenti di Margherita che hanno instillato in me l’insicurezza e il dubbio.
Vengo da una situazione familiare che di insicurezza, rabbia e rancore me ne aveva fatta già sviluppare a iosa.
Dal secondo giorno ha iniziato ad accampare scuse, non poteva uscire perché doveva fare i servizi in casa, e poi la mattina dopo la becco con l’amica del cuore in giro per la città.
L’affronto e la saluto senza battere ciglio. Katia, un personaggio importantissimo in negativo, che dopo pochi giorni iniziò a portare sempre con sé, e così facevamo delle uscite a tre.
Questo per alcune settimane credo, (poi le ho coinvolte nel mio gruppo di amici anche per impegnare Katia, visto che non uscivano più con i loro di amici) fino a quando una sera lei inizia a fare il gioco se resistevo senza baciarla, ci riesco.
Il giorno dopo mi chiede la pausa, di punto in bianco, senza aver litigato, senza motivo. Lei non mi ha mai dato una spiegazione di questo. Nel frattempo, non ricordo l’ordine esatto, prima invia per sbaglio (pare fosse indirizzato alla zia o ad un’amica) un sms con un bacio ad un suo ex che è anche il bulletto che mi tormentava a scuola in quel periodo, e in più invece di chiarire il malinteso, alla richiesta di spiegazioni da parte del tizio, risponde con “un omaggio per te”.
Il giorno dopo quell’idiota, che già mi sfotteva, mi fece nuovo nuovo: ricordo ancora nel corridoio della palestra “Mi son fatto la tua ragazza, mi manda i baci via sms. ..”ecc., . Sempre in quei giorni Margherita va ad una festa di compleanno e fa un lento con uno che le andava dietro perché forzata dalle amiche. Dico io ma sempre colpa degli altri è?
Capacità decisionale zero o perlomeno ha sempre pensato a quello che dicono gli altri e non a come mi potevo sentire io! Poi una freddezza che si è portata anche dopo che ci siamo rimessi, lei diceva per imbarazzo ma ormai il virus dell’instabilità e del rifiuto nei miei confronti era stato inoculato in me.
A circa un anno o due quasi, iniziai a suonare con un gruppetto di amici, la prima volta che ci andai tornai alle 21.30 e mise il muso, si lamentò per l’orario. Le volte successive è venuta lei ma poi ho smesso. Quindi in un certo senso, anche lei come mio padre, mi ha ostacolato nella mia passione per la chitarra, quando lei invece per la musica e il canto ha fatto prove con il gruppo e pure viaggi fuori con solo maschi.
Fino ad allora, cioè fino ai primi 4-5 anni avevamo avuto un rapporto molto chiuso, sempre molto soli, ma poi pian piano ho iniziato a reagire e a cercare di far capire ad entrambi che così non andava e che dovevamo anche concederci maggiori libertà. Cosa che a lei è stata concessa sin da subito ma non a me. Nel 2008 è andata a Sanremo, invitata dalla mamma di Serena.
Una settimana fuori, che si somma ad un’altra settimana fuori in Francia, libertà che non mi sono preso tutt’ora io! Ma quella di Sanremo è stata una settimana chiave. Innanzitutto non dovevano essere sette, ma tre o quattro i giorni inizialmente. Poi causa problemi con il treno del ritorno, è rimasta fatalmente bloccata lì e i giorni sono diventati una settimana.
Quando è tornata abbiamo fatto per la prima volta l’amore, quando fino a quel momento aveva sempre avuto difficoltà ad avere un rapporto completo. La settimana lì ha fatto il miracolo! Lì poi ha conosciuto un gruppo musicale piuttosto famoso, i Sonhora, due ragazzi della nostra età più o meno, con i quali è nata una bella amicizia condita da viaggi fuori fino a Verona per incontrarsi, e foto che non ho mai visto, ho sgamato solo una in cui uno di loro le dava un bacio sulla guancia.
Finisce su un giornale di gossip con il fratello di Serena, c’era una foto che li ritraeva mentre passeggiavano. Il paese è piccolo e la gente mormora, pur sapendo come funzionano certe cose. Ma tant’è la figura di merda l’ho fatta, per quanto abbia mantenuto la mia pia fiducia nei suoi confronti, sempre e comunque.
Tra l’altro quel periodo frequentava un’ amica che si è rivelata una persona di merda e che ci ha messi pure contro. Cominciarono a spargersi anche voci di persone che l’avevano vista con un ragazzo di Anagni.
Poi la sua amica ha iniziato a calunniarmi, dicendo che io avevo espresso la volontà di lasciare Margherita, avevo parlato male di lei con un mio caro amico. Alla fine a chi ha creduto, a me che stavo con lei da cinque anni o all’amica? All’amica! Abbiamo discusso, e ancora una volta mi ha messo in dubbio e destabilizzato senza motivo, perché tra l’altro la sua insicurezza e i suoi problemi da sempre li ha fatti diventare problemi miei e pretesti per mettere in dubbio me. In più una sera preferì uscire con lei, invece che chiarire con me, pur sapendo che ero molto amareggiato per la questione, ma non poteva bidonarla: infatti mai sia, era più importante farsi un giro con lei che poi si è rivelata una pessima persona, che a me non è mai piaciuta e ho dovuto pure essere complice suo per farle incontrare tra loro, quando sua madre non voleva perché non si fidava di questa stronza.
Poi ha accettato, credo sempre in quel periodo, la richiesta di amicizia del suo ex, il bulletto, chattando qualche volta con lui, che iniziò a fare il fesso, a farle complimenti sulle sue foto, dandogli ancora una volta la soddisfazione di mettermi i piedi in testa, con la sua complicità. Il 2009, l’anno della mia esplosione. Ero arrivato ad una depressione acutissima, non andava bene per nulla l’università, ero insoddisfatto, il rapporto con lei dopo tutte le botte che aveva preso e per il logorio degli anni, si era avvitato su se stesso, sull’abitudine e sull’insicurezza . Sono scoppiato e ho cominciato a cercare affetto altrove, cosa che non è nel mio bagaglio etico e comportamentale e che non avevo mai fatto prima, anche quando dopo anni insieme, e ne avevo già 23, non facevamo ancora l’amore!
Pure questa cosa ho dovuto sudarmi fin troppo! Da quei contatti con una mia vecchia amica successe un casino, perché il mio profilo fb fu rubato e da lì iniziò uno sputtanamento e una persecuzione da un presunto stalker, che inviava a lei e a me sms minatori.
Prima ricevette una pietra in testa mentre era per strada con un amico o con la sorella, non si sa bene con chi, svenne! Poi la rapirono, stando agli sms del maniaco e mi ritrovai costretto a correre via dalla Fiera, per fiondarmi lì e ritrovarla solo la sera verso le 20 circa, dopo esser riuscito con fatica a mettermi in contatto con lei con il cellulare, era quasi esanime, aveva una voce rotta, a mala pena riusciva a parlare.
Lei era uscita di casa presto quel giorno, e nonostante fossimo già sotto assedio e le avessi consigliato di non scrivere nulla su fb, scrisse che stava uscendo per un caffè e proprio quel giorno pochi passi dopo il portone di casa sua, finiscono i suoi ricordi. Di questi misfatti non si sa ancora granché, lei non ricorda quasi nulla e prima di fare la denuncia, era settembre, si è decisa solo a gennaio sotto la mia pressione. Un giorno di quel periodo, ricevetti un sms in cui lo stalker mi diceva che l’aveva seguita fino a Foggia dove lei stava facendo volantinaggio, la osservava dalla macchina e come ogni volta minacciava di farle del male. Chiamo sua madre e mi dà conferma di Foggia e le spiego un po’ la situazione invitandola a contattare Margherita.
Verso ottobre ci riavviciniamo, e le molestie spariscono quasi del tutto e per magia. Alla fine il persecutore, tra varie contraddizioni, voleva farci tornare insieme..
Tornare insieme, come immaginavo, dopo essere stato con un’altra ragazza è stato un cammino verso il baratro: lei ha riversato su di me carichi ancora maggiori di insicurezza e dubbio, pur dicendo che era tutto ok, era tutto superato, potevamo prenderci le libertà che volevamo, di cui più volte avevamo discusso: era giusto prendersi i propri spazi. Insomma, sembravano concetti condivisi da entrambi e discussi più volte, frutto anche di una rottura forte e traumatica come quella di tre anni fa. E invece siamo arrivati agli ultimi mesi, a vivere di ansia immotivata, sempre sul chi va là, perché ha sempre fatto un lavoro certosino, forse involontario o forse no, per farmi sentire a disagio, non sentirmi libero di dedicarmi agli altri perché poi aveva i crolli e si sentiva messa da parte. Con una mano mi dava e con l’altra mi toglieva, sempre così, lo stesso schema dei miei genitori, di mio padre in particolare.
Mi diceva spesso, ultimamente, che lei è sola ,come se stesse parlando con una sagoma di cartone, e io non fossi nessuno, inesistente! Lei era sola?! E io che cazzo sono stato a fare lì per nove anni a sorbire e a smussare tutti i suoi angoli, i suoi problemi per risultare ora la bella persona che emerge dai test?! Non voglio prendermi meriti oltre quelli che mi competono, ma Margherita non era quella di oggi, tutt’altro: la mia intuizione, la mia costanza, e forse farei meglio a dire il mio amore ostinato, mi hanno portato a ingoiare tutto.
Mi sono quasi ostinato a vedere il bello, forse dove non c’era o dove non era così spontaneo.
Fino alla rottura ultima, per cause di salute: mi ha indotto coscientemente a lasciarla, perché voleva proteggermi dalla sua malattia (una cisti alla testa di cui sapevo già qualcosa, mostrandole sempre sostegno) e ha fatto di tutto per rendersi insopportabile, mettendomi in crisi senza un vero motivo, ansia anche nel semplice vedersi la sera.
Solito schema, fare di me il capro espiatorio, far diventare le sue questioni problemi di coppia o miei problemi personali, andando ancora una volta, a minare la mia già precaria situazione, facendomi sentire una merda, mettendomi in discussione su tutti i fronti, anche quello sessuale e del desiderio..
Temo che si ripresentino sempre gli stessi schemi con lei, perché è già successo nel corso degli anni. Per farle aprire gli occhi e capire quale fortuna avevamo in mano, son dovuto andare dallo psicologo qui a Roma, ancora un mio piccolo grande sacrificio per cercare di farle capire il mio amore.
In questi ultimi giorni, ho provato a rivedermi con lei, sembrava possibile riprendere il cammino e invece mi ritrovo a distanza di pochi giorni, punto e a capo, con una rabbia che non riesco a placare.
Mi ha intossicato la vita questa persona, per quanto possa tenerci a lei, è così. E l’ha fatto più subdolamente di chi ti impone le cose con la violenza, usando la dolcezza e la fragilità, che da persona sensibile quale mi ritengo di essere, mi hanno fregato alla grandissima.
Ho provato a fare pace col passato, magari è prestissimo ancora, ma adesso proprio non riesco a stare con lei senza ricadere nella rabbia e nel rancore
Non posso vivere così, a rimuginare le cose di nove anni fa come se fossero successe ieri, mi fa vivere malissimo, come se avessi sempre 17 anni e con tutto questo rancore nei suoi confronti quale futuro posso costruire? Perché magari al prossimo episodio mi viene fuori tutta la bile nuovamente. E poi Margherita ha iniziato un percorso con uno psicologo psicoterapeuta a Roma Eur, e quindi il cambiamento è solo all’inizio, facile è che possa ricadere nel suo schema di distruzione del nostro rapporto.
Un ultima cosa: durante tutto il “percorso di cura” con lei, non mi sono mai sentito libero di avere un problema, perché i suoi superavamo sempre i miei. Si è aggrappata sempre a me e non potevo lamentarmi altrimenti la sua fragilità la induceva a stare peggio, abbattersi di più. Questo significava anche non poter fare lite perché aveva anche reazioni eclatanti: crisi isteriche, fughe da casa, rincorse per le vie della città, minacce di suicidio. Una solo parola mi viene in mente: ingiustizia.
Un’ingiustizia a cui forse non solo non troverò soddisfazione, ma anche uno straccio di spiegazione, caro dottor Burdi, la vedo proprio amara! Confido nel Suo aiuto .
Vito
Potrebbero interessarti...
Dislessia riconoscerla in tempo per superarla
Non vorrei ritrovarmi a trenta anni sapendo che sono dislessica per non poterci...
PARLARE SEMPRE, TACERE MAI
Abbiamo intorno a noi, nuvole di parole ballerine PARLARE SEMPRE, TACERE MAI....
Legami Disfunzionali
LEGAMI DISFUNZIONALI Che cosa è un legame ? Dal latino “ligamen”, esso...
Risolvete attraverso gli altri, i propri problemi
Lo psicologo sceglie la psicoterapia finalizzata a consolidare prima...